Prendiamo tredici donne che sappiano mescolare gastronomia e narrativa, e la lettura è servita.
Del resto, succede spesso che la scrittura prenda spunto dalle occasioni che la vita quotidiana ci offre, e il cibo, elemento costante delle nostre giornate, può essere una forma di espressione artistica, se maneggiato con competenza.
Così nei primi dodici racconti, in cui una scrittrice nota affianca una esordiente, la cucina diventa l’occasione per costruire la storia; ad esempio, Francesca Viganò racconta, con atmosfere gotiche, l’esperienza fatta da un critico gastronomico scozzese che si trova in Liguria per lavoro; mentre Elena Chigiotti narra che anche un extraterrestre può scoprirsi umano grazie alla magia dei sapori appropriati; Paola Monguzzi, invece, costruisce abilmente un racconto nero prendendo spunto da una prelibatezza, le ciliegie sotto spirito. Betti Magni spiega come reinventarsi il lavoro in tempo di crisi in Piaceri Privati, storia ironica e divertente di una coppia in difficoltà economiche dopo aver rilevato un ristorante; mentre Laura Bonalumi ci dimostra che anche il cibo più semplice può trasformarsi in un’occasione che favorisca l’integrazione di un bambino straniero.
Conclude Loredana Limone, curatrice di questa raccolta nata dall’esperienza del suo laboratorio di scrittura creativa Sapori Letterari, con il racconto Da Ofelia, in cui, seppur usando toni lievi, tocca temi profondi come l’insoddisfazione di se stessi e il bisogno di cambiare la propria vita per non soccombere.
Un lavoro corale “variegato”, caratterizzato da una piacevole alternanza di generi e registri narrativi, che si lascia leggere con piacere e, indubbiamente, smentisce la credenza superstiziosa che tredici a tavola possa portare sfortuna…
Valeria Savio