di Camilla Mantegazza
Era il gennaio del 1945 quando tre degli esponenti delle maggiori forze politiche della Resistenza Italiana maturano l’ipotesi della fondazione di un’agenzia di stampa, indipendente, strutturata come cooperativa di giornali, non controllata né da governo né da editori privati. Tre figure di spicco nel panorama giornalistico e intellettuale di quell’Italia oramai stanca, esautorata da ogni forza e spinta vitalistica, intrappolata nel tunnel di quella Seconda Guerra Mondiale che, ai più, sembrava non voler volgere a termine, si fecero protagonisti di quel successo destinato a durare sino ai nostri giorni. Giuseppe Liverani, direttore amministrativo de Il Popolo, Primo Parrini, direttore amministrativo dell’Avanti! e Amerigo Terenzi, consigliere delegato de l’Unità.
L’obiettivo della fondazione dell’Ansa (Agenzia Nazionale Stampa Associata) era quello di sostituire l’agenzia Stefani che, con l’avvento della Repubblica Sociale, divenne proprietà dello Stato, e conseguente trasferimento a Milano. L’Agenzia Stefani era stata sin dal 1924, per volere di Mussolini, posta sotto il controllo di gerarchi fascisti, tanto che, in breve tempo, divenne voce del governo sia in Italia sia all’estero. Informazione controllata e manovrata. Da qui, la nascita del progetto. La proposta ebbe immediato assenso e approvazione delle autorità militari alleate che favorirono il successo della nuova agenzia.
Fu così chiusa la NNU (Notizie Nazioni Unite), ovvero l’agenzia in lingua italiana creata dalle forze alleate stanziate sulla penisola. In un locale in via del Moretto di Milano il 15 gennaio del 1945 uscì la prima pubblicazione dell’ANSA, nella forma di un notiziario a stampa, distribuito nella sola capitale. La direzione venne affidata a Renato Mieli, ricco di già numerose esperienze giornalistiche, padre del contemporaneo e famoso Paolo.
Oggi l’ANSA conta 36 soci, tra i quali le principali testate italiane. Con sede a Roma, in via della Dataria, la famosa agenzia di stampa conta 22 sedi in Italia e 81 uffici in 78 paesi esteri. Sono circa 3500 le notizie che ogni giorno vengono inviate ai vari mezzi di informazioni italiani, alle istituzioni nazionali e internazionali, ai partiti politici, alle associazioni di categoria. 1500 le foto. Un lavoro indispensabile, senza il quale gran parte dell’informazione sarebbe vana.