‘Insieme senza muri’. Sabato 20 maggio le strade di Milano saranno attraversate da un popolo in marcia per una società aperta, fondata sull’incontro, la convivenza, l’integrazione. Una marcia per l’accoglienza e per la speranza, per chiedere un futuro senza barriere, che – in un tempo attraversato dal fenomeno delle migrazioni – sappia mettere al centro il valore della persona, senza discriminazioni e nel rispetto delle differenze culturali ed etniche.
La mobilitazione si ispira alla marcia di Barcellona, che lo scorso 18 febbraio ha portato in piazza nella città catalana oltre 160mila persone per chiedere, in testa la sindaca Ada Colau, di accogliere i rifugiati in difficoltà. Ora la palla passa all’Italia, e a Milano. Una città che, come si legge nell’appello degli organizzatori della marcia, “è nata dall’incontro tra storie diverse” e il cui sviluppo si è fondato “ proprio sulla capacità di accogliere le diversità e di alimentare la coesione sociale”. Anche per questo motivo il Comune di Milano ha promosso con forza la manifestazione, coinvolgendo diversi settori del tessuto cittadino, e non solo.
“La logica dei muri che fomentano la paura”, scrivono i promotori della marcia, deve “essere sconfitta dalle scelte che pongono al centro la forza dell’integrazione e della convivenza. Quelle scelte che, a cominciare dall’Europa, sconfiggano il vento dell’intolleranza e che mettano al centro il principio dell’incontro tra i popoli”. E a livello nazionale, “quelle scelte che ci portino a compiere, senza ambiguità, passi avanti reali, come l’effettivo superamento della Legge Bossi Fini, l’approvazione della Legge sulla Cittadinanza, la necessità di rafforzare un sistema di accoglienza dei migranti fondato sul coinvolgimento di tutte le comunità e le istituzioni, la trasparenza, la qualità, il sostegno ai soggetti più fragili (i minori, le donne, i vulnerabili), la cultura dei diritti e della responsabilità”.
L’appello diffuso dalla comunità ‘20 maggio senza muri’ è stato sottoscritto da numerosi milanesi illustri, dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala a Don Virginio Colmegna, ma a dare la propria adesione alla manifestazione sono stati anche la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, Cecilia Strada di Emergency, Emma Bonino e numerose donne e uomini del mondo dello spettacolo, dell’arte, dell’impegno sociale, sindacale e civile provenienti da tutta Italia.
E alla marcia parteciperà anche un pezzetto di Brianza. Ci sarà infatti RTI Bonvena, rete di enti che gestisce l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale a Monza e Brianza, composta da Consorzio Comunità Brianza, consorzio CS&L e numerose altre cooperative, associazioni, enti ecclesiastici.
L’appuntamento è fissato per sabato 20 maggio, a Porta Venezia alle 14.30. Il percorso della manifestazione passerà attraverso i Bastioni, piazza Repubblica, Bastioni di Porta Nuova, Viale Crispi, Bastioni di Porta Volta, via Legnano, e si concluderà con una festa-concerto in piazza del Cannone.
Sul palco si alterneranno testimonianze e racconti, con gli interventi dei firmatari dell’appello accompagnati dalla musica dei Tre Allegri Ragazzi Morti, dal reggae di Sista Hawa, dall’hip-hop afro-bresciano di Tommy Kuti, dalla canzone italiana di Mauro Ermanno Giovanardi, passando per il rap cosentino di Kiave fino ad arrivare a Roberto Vecchioni.
Uniti, insieme, per un futuro senza muri.
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