di Fabrizio Annaro
Sono tante le sfide che l’umanità si troverà ad affrontare all’inizio di questo nuovo anno. Un 2022 fra guerre e pace, come ci ha ricordato Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della 55esima GM della pace che si celebra ogni anno il primo gennaio.
Papa Bergoglio ha sottolineato come il Covid19 abbia aggravato la crisi del lavoro e peggiorato le condizioni di vita della parte più fragile dell’umanità. Se vogliamo –ci sprona Bergoglio-che l’umanità progredisca, serve ridurre drasticamente la spese per armamenti ed aumentare quelle per l’educazione.
Potrà essere il 2022 l’anno della svolta? L’anno in cui si comincia a spender meno per armamenti e più per istruzione? Ce lo auguriamo, ma la pace stenta ad affermarsi soprattutto nei paesi più poveri. Il continente nero è flagellato da guerre che da qualche decennio provocano infinite sofferenze e migrazioni bibliche. Cultura ed istruzione sono i “farmaci” che combattono povertà ed ingiustizie. Il ricco ed opulento occidente sembra addormentato sui comodi divani della civiltà consumistica.
Alla fine del secondo millennio i movimenti pacifisti animavano le piazze e i media davano grande risonanza alla lotta contro la corsa agli armamenti. Oggi l’indifferenza regna sovrana e i media hanno spento i riflettori sulle guerre che affliggono il nostro pianeta.
Con la stessa indifferenza affrontiamo l’emergenza ambientale. Un’indifferenza, ad onor del vero, interrotta da qualche spot pubblicitario che ricorda il rispetto dell’ambiente attraverso la sfilata di auto elettriche.
In fin dei conti sono pochi a credere che l’umanità si trovi vicina al “punto di non ritorno”. Le proteste dei giovani del Fridays For Future, gli appelli della comunità scientifica, i report delle organizzazioni internazionali appaiono come notizie fra le tante.
I media stanno sottovalutando il fenomeno. In Italia, in maniera particolare, la pandemia ha generato un blackout informativo senza precedenti. Il film “Don’t look Up” con Leonardo Di Caprio, Marly Streep e Jennifer Lawrence rappresenta un’efficace parodia di come l’umanità stia affrontando i cambiamenti climatici, addirittura un’opportunità per generare profitto.
Forse abbiamo una cieca fiducia nella tecnologia e siamo convinti che, prima o poi, si faranno scoperte tali da domare i pericoli che i cambiamenti climatici provocano per il genere umano. Ma la comunità scientifica ci invita a non perdere tempo, ad attuare cambiamenti del sistema economico e del nostro attuale stile di vita.
Siamo ad una svolta: o proseguiamo, come se nulla fosse, sul sentiero della crescita economica, oppure diamo un nuovo significato a questa parola. Crescere nelle relazioni, nella cultura, nell’ istruzione, nella pace, nella dignità, nella salute, nello spirito, nella giustizia. Una crescita così intesa è una crescita che non richiede ulteriore accumulazione di beni materiali e quindi di altri rifiuti, ma di una nuova cultura in relazione a ciò che già possediamo. Sono quattro gli ambiti su cui agire:
L’uscita dal fossile per la produzione di energia e l’adeguamento energetico degli edifici, la mobilità con sempre meno emissioni, il cibo e diete con meno consumo di carne, il contrasto alla desertificazione e al consumo di suolo.
Utopie? Ambiti che interessano solamente le classi dirigenti, oppure tutti i cittadini? Otto miliardi di persone insieme possono agire per migliorare la vita del pianeta e difendere il futuro dell’umanità.
A primavera del 2022 i cittadini di Monza e di altri comuni saranno chiamati ad eleggere i sindaci e rinnovare i consigli comunali. Le comunità territoriali potranno dare un grande contributo all’ambiente se si intraprenderanno strade e politiche coerenti ai principi di sostenibilità ed in linea ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 redatti dell’ONU.
Con il proprio voto ciascun cittadino potrà scegliere il Sindaco e i consiglieri comunali che offriranno maggiori garanzie per il rispetto dell’ambiente. Anzitutto stop al consumo di suolo. A Monza, purtroppo, l’attuale amministrazione ha consentito nuove costruzioni malgrado l’elevato numero di case sfitte. Si è fatto poco o nulla per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e sulla mobilità. Sono anni che respiriamo un’ aria sempre più inquinata. I trasporti pubblici sono insufficienti.
Non solo. Oltre al voto ciascun cittadino potrebbe manifestare il proprio amore per l’ambiente con atti concreti. Il nostro giornale ha lanciato la campagna in favore della sostenibilità con l’idea di “un po’ più di … un po’ meno di “. Non possiamo tornare all’era della pietra, ma sicuramente possiamo smorzare gli eccessi, anzitutto quelli consumistici.
L’augurio più grande che desideriamo rivolgere attraverso le nostre pagine è che il 2022 rappresenti l’anno della svolta. Per la pace, a difesa dell’ambiente e per la promozione umana.
In questo video, il meteorologo Luca Mercalli, ci fa capire quanto sia drammatica la crisi ambientale e quanto sia necessario da subito cambiare sistema economico e il nostro stile di vita.