di Camilla Mantegazza
Dodici stelle d’oro disposte in cerchio su sfondo blu: la bandiera europea. Studiata per rappresentare l’intera Europa geografica, venne successivamente adottata dal Consiglio d’Europa nel 1955, poi, nel 1957 dalla CE, ovvero dalla Comunità Europa dei Trattati di Roma, che diverrà, con i Trattati di Maastricht del 1992, il primo pilastro dell’Unione Europea.
Ed è del 3 gennaio 1986 la decisione di adottare come vessillo dell’Unione la famosa bandiera. Dodici stelle, simbolo “di perfezione, completezza ed unità”, per rappresentare “la solidarietà e l’armonia tra i popoli d’Europa”, si legge tra le pagine del sito dell’Unione Europea. Ma le leggende che circondano la nascita della bandiera sono molte.
Nel 1953 fu indetto un concorso pubblico, e, tra 101 proposte, il bozzetto vincente fu dell’alsaziano Arsène Heitz, il quale, vuole la leggenda, svelò il significato religioso che ispirò il disegno della bandiera solo dopo che gli fu comunicato il verdetto finale.
Si volle trovare, infatti, nella simbologia delle dodici stelle, il richiamo ad un medaglione, particolarmente in voga nella Francia degli anni ’50, raffigurante la Madonna, che Heitz portava sempre al collo. Successivamente, si ritrovarono nella bandiera quelle stelle citate nel dodicesimo capitolo dell’Apocalisse, riprese anche dalla cosiddetta Medaglia Miracolosa: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”.
C’è addirittura chi sostenne che l’ispirazione gli fu data da un’apparizione della Madonna stessa, che guidò l’artista nella stesura del bozzetto. Eppure, questi richiami appositamente ricercati alle radici cristiane dell’Europa non è detto che ci furono. O perlomeno, nulla di tutto ciò pare essere in alcun modo documentato, se non il fatto che tutte le proposte con dichiarati simboli cristiani e cattolici furono a priori scartate.
È sicuro, però, che quelle dodici stelle, ora dorate, nel disegno originale si presentavano in bianco. Un’altra leggenda ci racconta che fu proprio questo il motivo per il quale il presidente della commissione che presiedeva alla scelta, il belga ebro Paul M. G Lévy, approvò la proposta di Heitz: il richiamo al vessillo bianco e blu del neonato Stato d’Israele era lampante.
Tale dato, a prescindere dal richiamo o meno ad Israele, mostra e testimonia che dietro alla scelta non agirono esplicitamente motivazioni confessionali, nonostante i tre maggiori padri dell’Europa fossero cattolici praticanti e capi dei rispettivi partiti democristiani: il tedesco Konrad Adenauer, l’italiano Alcide de Gasperi e il francese Robert Schuman. Molte le coincidenze, che non ci autorizzano però a dare nulla per certo.
Dodici come simbolo di perfezione, completezza e unità. Dodici i mesi in un anno solare, dodici le divisioni all’interno di un quadrante dell’orologio, dodici le ore antimeridiane, dodici le ore pomeridiane. Dodici le famose tavole del diritto romano, dodici i principi fondamentali della Costituzione italiana.
Dodici gli dei principali del Monte Olimpo, dodici le fatiche di Ercole, dodici i paladini di Carlo Magno. Dodici i figli di Giacobbe da cui discendono le tribù di Israele, dodici gli apostoli di Gesù, dodici le porte della Gerusalemme celeste. “Come i dodici segni dello Zodiaco rappresentano l’interno universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa”.