Lettera alla vita

primuleA te, Samuele, cuore del mio cuore
splendido incontro di anime,
te ne sei andato prima ancora di schiuderti alla vita,
sei venuto alla luce già Angelo

Maggio 2014: Tu, piccola anima, decidi di fare una breve ma intensa esperienza in questa vita. Ci scegli come genitori, mi scegli come tua mamma.

Giugno 2014: Scopriamo la tua presenza. Rimaniamo sorpresi, sgomenti, spaventati.

Luglio 2014: Prepariamo le carte per l’interruzione della gravidanza. Pensiamo sia l’unica cosa da fare. Io ho 44 anni e tre figlie ormai grandi, tuo papà 4  anni in più e 2 figli il più grande potrebbe anche già renderlo nonno!!
Ma qualcosa dentro di me (forse sei proprio tu…) mi dice “no, non può essere l’unica cosa da fare…!!” TU NASCERAI!
Contro tutto e contro tutti (grande egoismo voler essere ancora madre alla mia età) decido di proseguire con la gravidanza.
Tuo padre non sarà accanto a noi… non se la sente. E’ arrabbiato perché io prendo questa decisione senza considerare quello che vuole lui… Ma lui è grande, se la
caverà; tu invece sei piccolo e hai bisogno di me. Ti amo già con tutto il cuore; sei tra le gioie più grandi che questa vita potesse regalarmi.

Agosto 2014: Effettuo il bi-test, consigliato dai medici a causa della mia età. L’esito segnala un aumentato rischio su una trisomia per me sconosciuta fino a quel momento: Sindrome di Edwards, un cromosoma n° 18 in più. Incompatibile con la vita.
Nel frattempo io non sono più sola. Mi sono rivolta al Centro Aiuto Vita (CAV) di Monza dove trovo sostegno morale ed economico; sono sostenuta ed accolta anche dai tuoi nonni, dalle tue sorelle e dalle tue zie. Mi sento amata come mai prima d’ora.
Tu con la tua presenza cominci a compiere i miracoli per cui sei venuto. Tu stesso  sei un miracolo: giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Nulla di quello che avviene è un caso. Tutto ha una sua motivazione. Conosco anche altre famiglie che hanno vissuto la nostra esperienza.

Settembre 2014: Mi sottopongo ad amniocentesi. L’esito darà la certezza della tua patologia.

Ottobre 2014: Mi chiamano dall’ospedale con due settimane d’anticipo rispetto alla data prevista.
La diagnosi viene confermata. Mi mettono in contatto con il medico abortista. In  questi casi è possibile interrompere la gravidanza fino ventidue settimane. Ma io non voglio. Ho già deciso da mesi ormai. TU NASCERAI!!
Nel frattempo mi sono documentata: statisticamente l’80% dei concepiti non arriva al termine della gestazione; il 10% non sopravvive al parto; il restante 10% nasce vivo, ma sopravvive mediamente poche settimane per via della non corretta formazione degli organi interni.

Novembre/dicembre 2014: Ti sento muovere tantissimo. Nulla è più scontato, ogni istante, ogni tuo movimento è preziosissimo. Tutto è dato, nulla più ci appartiene. La tua  vivacità sembra un inno alla vita, una danza gioiosa.

Gennaio 2015: Dopo 34 settimane tu hai già compiuto la tua missione. Hai aperto e trasformato i cuori di tutti noi coinvolti in questo magnifico dono d’amore. Nonostante il grande dolore, siamo sereni, consapevoli di averti dato tutto l’amore di cui avevi bisogno.

15.01.205 ore 21.01: Nasci al cielo. Sei destinato direttamente al Paradiso.
Le poche ore che ti abbiamo tenuto con noi ci hanno permesso di guardarti (…ma quanto bello sei?!), accarezzarti, baciarti, coccolarti. Abbiamo concentrato in quegli istanti tutto il nostro amore.

“Le tue piccole manine e le impronte dei tuoi piedini,
il lenzuolino benedetto dal Papa che ti ha avvolto,
i tuoi calcetti avvertiti durante la tua vita
sono grandi emozioni impresse nella mia memoria…
… li conservo nel cuore come ricordi meravigliosi”

                                                       La tua mamma

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