di Daniela Annaro
All’inizio non piaceva ai Parigini. Oggi è il simbolo della Francia come il Colosseo è di Roma e dell’Italia. La Torre Eiffel ha 128 anni, la costruzione iniziò infatti il 26 gennaio del 1887. Solo due anni e poco più per costruire una struttura alta 324 metri, pesante ben 8000 tonnellate.
Era stata voluta in occasione dell’apertura dell’Esposizione Universale dell’89 che, tra l’altro, ricorreva proprio nel centenario della Rivoluzione Francese (1789).
Il suo creatore fu Gustave Eiffel, geniale ingegnere francese, che si ispirò alle strutture in ferro a vista della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, firmata dal nostro Giuseppe Mengoni.
Avrebbe dovuto essere abbattuta 20 anni dopo, nel 1919, ma i francesi cambiarono idea, anche se ancora oggi qualcuno, forse un po’ snob , la chiama “asparago di ferro”. E forse venne risparmiata perché abilmente, l’ingegnere Eiffel capì che la scienza poteva appropriarsene e non solo come simbolo positivista del progresso scientifico. Vennero installati laboratori di Meteorologia, disciplina allora agli esordi, e di Radiotelegrafia… così la Tour ebbe un futuro e un ruolo importantissimo.
Fino al 1930, la Torre era la più alta del mondo, soppiantata dal grattacielo completato in quell’anno: il Crysler Building di New York, il grattacielo vicinissimo a Time Square.
Per salire al livello più elevato ci sono due possibilità: due comodi ascensori in vetro o 1665 scalini.
Nel 1940, il 14 giugno, quando Adolf Hitler arrivò a Parigi volle far visita alla Torre Eiffel. I francesi, che lo avevano in odio, disattivarono gli ascensori, adducendo che, per colpa della guerra, erano guasti e non si riusciva a trovare i pezzi di ricambio.
Hitler si rifiutò di fare lo sforzo usando gli scalini e rimase ai piedi della Torre. Poche ore dopo la sua partenza, gli ascensori ripresero a funzionare regolarmente.