19 ottobre 2003: beatificazione di Madre Teresa

Madre-teresa_1282445163Nella settimana che celebrava i suoni 25 anni di pontificato, il 19 ottobre 2003, papa Giovanni Paolo II ha presieduto la beatificazione di Madre Teresa davanti ad una folla di trecentomila fedeli raccolti in Piazza San Pietro.

Erano trascorsi solo sei anni dalla morte della santa, quella donna minuta e gracile che aveva incantato il mondo con la forza del suo amore per i più poveri e derelitti.

Aveva solo diciotto anni quando prese i voti e, l’anno successivo, raggiunse l’India per desiderio di completare la sua preparazione e al tempo stesso di scoprire quel mondo conosciuto attraverso le lettere dei missionari gesuiti che operavano nel Bengala.

Aveva scelto Calcutta, o forse Calcutta aveva scelto lei. I primi diciassette anni trascorsero tranquilli all’interno del collegio cattolico, frequentato dalle figlie dei coloni britannici, nel quale insegnava storia e geografia.

Poi, nel 1946 la svolta della vita.

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16 agosto 1946 il grande massacro di Calcutta

In occasione di un’uscita dal convento alla ricerca di cibo ,dopo giorni di scontri sanguinosi, (il Direct Action Day, conosciuto anche come il grande massacro di Calcutta) tra indù  e musulmani, Madre Teresa rimase sconvolta da tanta devastazione  e sofferenza.

Calcutta, la città dell’India un tempo tanto bella e fiorente, dopo i ripetuti disordini fomentati da tanto odio tra fazioni diverse, era diventata uno degli angoli più miseri  e indigenti del nostro pianeta.

Lei definì quel momento come “la chiamata nella chiamata” e decise di mettersi al servizio dei più poveri.

Alcuni anni dopo fondò la Congregazione delle Missionarie della Carità e si occupò di bambini abbandonati, orfani, lebbrosi. Poi la fama, l’interesse crescente da parte dei media e nel 1979 il premio Nobel per al Pace.

Morì il 6 settembre 1997 e Giovanni Paolo II fece aprire il processo di beatificazione  solo due anni dopo. Ci ha lasciato una grande eredità di gratuità, esempio e fede nella vita. La sua forza è stata quella di dimostrare che le scelte d’amore non hanno mezze misure e implicano anche una rivoluzione della propria esistenza.

Riporto una delle tante dichiarazioni straordinarie: Non siamo al mondo solo per esistere. Non siamo solo di passaggio. A ciascuno di noi è stata data la capacità da fare qualcosa di meraviglioso”.

Daniela Zanuso

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