Alfred Nobel: da genio della distruzione a genio per il bene

Nobeldi Daniela Zanuso

In quel lontano 27 novembre 1895, il chimico Alfred Nobel, famoso per aver inventato la dinamite e per essere un ricco commerciante di armi, diventa filantropo: decide di redigere un testamento nel quale  istituisce un riconoscimento internazionale per le primarie discipline umanitarie e scientifiche.

Nasce quello che ancora oggi conosciamo come “Premio Nobelquella dichiarazione al mondo della validità  ed efficacia di una scoperta, dell’incanto di un libro, dell’utilità di un ritrovato, dalla volontà di operare costantemente per il bene comune.

Ma la stranezza sta nel fatto di come è nato.

Alfred aveva un fratello, Ludvig,  che morì mentre si trovava a Cannes. Su un giornale francese che aveva erroneamente riportato la notizia della morte di Alfred appariva questo necrologio veramente poco lusinghiero: “‘Il mercante di morte è morto” e proseguiva ”Alfred Nobel che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri’.

Un colpo per Nobel che, profondamente turbato, si rese conto di come sarebbe stato ricordato dai posteri. Nacque così la decisione di lasciare un’eredità migliore di quella che si era fino ad allora procurato.

Nel suo testamento dichiarava:

“Io, Alfred Bernhard Nobel, dichiaro qui, dopo attenta riflessione, che queste sono le mie Ultime Volontà riguardo al patrimonio che lascerò alla mia morte. […]

TestamentoNobel
copia del testamento esposta a Villa Nobel, Sanremo

La totalità del mio residuo patrimonio realizzabile dovrà essere utilizzata nel modo seguente: il capitale, dai miei esecutori testamentari impiegato in sicuri investimenti, dovrà costituire un fondo i cui interessi si distribuiranno annualmente in forma di premio a coloro che, durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità”.  […]

La prima assegnazione risale al 10 dicembre 1901, data non casuale essendo l’anniversario della morte di Nobel, quando furono consegnati i premi per la pace, per la letteratura, per la chimica, per la medicina e per la fisica. Solo alcuni anni dopo si inserirono i premi per la matematica e per l’economia.

I premi, assegnati in ottobre, vengono consegnati ogni 10 dicembre  presso il Konserthuset (“Sala dei concerti”)  di Stoccolma, ad esclusione di quello per la pace che viene conferito a Oslo.

Certo, negli anni ci sono state anche critiche nell’assegnazione del premio e qualcuno fu costretto a rifiutarlo come Boris Pasternak, premio alla letteratura per il “Dottor Zivago”, a cui fu imposto dal governo dell’Unione e su pressanti minacce  del KGB di rifiutare il premio, come il filosofo e scrittore Jean-Paul Sartre che lo rifiutò nel 1964, o Henry Kissinger che, alla vigilia del colpo di stato in Cile, fu insignito del Nobel per la pace, dopo aver caldamente supportato il dittatore cileno Pinochet e la deposizione di Salvador Allende.

Aspre furono anche le critiche al Nobel per la pace a Yasser Arafat, politico palestinese accusato di aver sostenuto la lotta armata per l’indipendenza della Palestina, così come a quello a Shimon Peres e Yitzhak Rabin accusati di crimini di guerra verso il popolo palestinese.

Non poche anche le perplessità sull’assegnazione dei Nobel per la pace nel 2009 al presidente degli Stati Uniti Barack Obama in carica da un solo anno e nel 2010 a Liu Xiaobo, scrittore e dissidente politico cinese, il cui governo ha accolto con grande disapprovazione la notizia.

Ma ci sono stati anche pluripremiati come Maria Curie, che condivise il premio con il marito Pierre e la figlia Iréne o i Bragg e i Niels,  padre  e figlio  che sono stati premiati insieme per la fisica  o le coppie come Gunnar e Alva Myrdal, lui premio Nobel per l’economia nel 1974 e lei per la pace nel 1982, tanto per citarne alcuni. Uomini e donne che hanno dedicato la loro vita al bene comune.

Una storia che ci insegna che non è mai troppo tardi per cambiare il proprio destino

 

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