“ALT! Farsi riconoscere”, si legge sui cartelli intimidatori collocati all’ingresso delle aree militari. “ALT! Farsi conoscere. Corpi vulnerabili in scena” è invece il titolo dello spettacolo che il prossimo weekend animerà due eventi in scena in Brianza, a Monza e Concorezzo, dedicati all’incontro con l’altro attraverso l’arte teatrale.
La performance, che vede impegnati nove richiedenti asilo ospiti nel progetto d’accoglienza del Consorzio Comunità Brianza, è frutto del percorso teatrale attivato presso il centro di accoglienza di Camparada nell’anno 2016-2017, sotto la guida e la regia del teatro terapeuta Walter Orioli. L’esperienza è iniziata a gennaio 2017 nel laboratorio teatrale promosso da “Un palcoscenico per ragazzi” per poi proseguire con l’apporto del Consorzio Comunità Brianza. Una rappresentazione di teatro sociale che nasce dall’esigenza di raccontarsi liberamente nel rispetto delle diversità e mantenendo, o sviluppando, un legame sociale significativo.
I giovani, senza una formazione teatrale specifica, sono stati guidati nel corso del laboratorio da esperti con una professionalità orientata al teatro sociale e terapeutico. Hanno potuto così sperimentare un percorso che cambia lo sguardo sul mondo e la vita di chi lo attraversa. I protagonisti si racconteranno e ci racconteranno liberamente attraverso voce, corpo e suoni, identità in cambiamento, storie del passato e pensieri personali sul futuro.
Il primo appuntamento sarà sabato 7 ottobre alle ore 16 a Concorezzo, presso il Centro Civico Lino Brambilla in Piazza Falcone e Borsellino e si inserisce all’interno del progetto “Ripartiamo dai legami” promosso da Uniti nella diversità, Fili di parole, AVO, Caritas e Gaspaccio, in collaborazione con Consorzio Comunità Brianza e con il contributo di Fondazione Monza e Brianza
Seguirà quindi l’evento, in collaborazione con La Meridiana Due Società Cooperativa Sociale, in scena a Monza domenica 8 ottobre alle ore 16,45 presso la Residenza San Pietro in viale Cesare Battisti 86, Monza.
Uno spettacolo che esce dai centri di accoglienza, per interpellare le coscienze e offre opportunità di incontro e crescita tra persone diverse nel rispetto delle storie e delle vulnerabilità di ciascuno.
Entrambi gli eventi sono ad ingresso libero e aperti a tutti.