Amore “eterno” per l’alta velocità

valerio e flavio oreglioCammino con le vostre gambe

Paolo De Gregorio racconta la storia  di Valerio, motociclista instancabile. Valerio:  il mio amore “eterno” per l’alta velocità.  

Dai nostri corrispondenti della redazione Simona Sorge Centro disabili di Inzago

Malgrado le difficoltà della vita, non perdere il tuo tempo a piangere ma usalo per rendere i tuoi giorni unici e speciali”.
Così si presenta Valerio, 47enne della provincia di Varese, da circa 7 anni in carrozzina, a seguito di un incidente motociclistico avvenuto sulla strada provinciale Luino-Varese e da quattro inserito presso il Centro residenziale per disabili “Simona Sorge” di Inzago, gestito dalla Fondazione Sacra Famiglia Onlus.

“Stavo andando a lavare la moto, mai idea fu più fantastica – racconta Valerio, dotato di grande autoironia- Ho sempre amato l’alta velocità, pensando sempre che “…tanto a me non succede” ed invece…”.

Valerio

 Valerio, un “tipino” di 1 metro e 85 centimetri per 160 chili ai tempi dell’incidente, si schianta contro un palo della luce, alla velocità di 170 chilometri orari circa: lo ritrovano a 70 metri dal palo, rimane in coma per quattro giorni.

“Non ricordo niente di quella terribile botta, so solo che quando mi sono risvegliato non sentivo più le gambe: lì ho capito che l’avevo fatta grossa”.

Una passione infinita, quella della moto, per il ragazzone varesino: che, ad oggi, gli rimane “attaccata” come una seconda pelle, come i suoi molteplici tatuaggi, disegnati su varie parti del corpo.

“Nonostante ciò, ho la fortuna di vivere le mie giornate con persone che mi stimolano e che mi sanno coinvolgere in varie attività: io voglio vivere, non sopravvivere ed è quello che sto facendo. Non finirò mai di ringraziare tutti coloro che lavorano nel Centro preso il quale vivo da qualche anno”.

Un anno e mezzo fa, a Valerio viene una “pazza” idea: raccontare la sua storia di “incidentato-fortunato”, come si autodefinisce, ai ragazzi che si apprestano a conseguire il patentino o la patente.

Condivide questa sua idea con gli educatori del Centro ed il “progetto sensibilizzazione per le scuole”  inizia a prendere forma.

A lui si aggiungono altri due ospiti del Centro di Inzago, Giada e Tonino, anche loro vittime di incidenti stradali e grazie al loro impegno e alla loro dedizione, con il prezioso aiuto di due volontari che di professione fanno i fotografi, viene realizzato un video della durata di dieci minuti.

In queste immagini, i tre ragazzi raccontano la loro vita prima, durante e  dopo l’incidente ed iniziano a portare questa testimonianza nelle scuole della zona.

“Il nostro scopo -racconta Valerio- non è impietosire chi ci ascolta, ma portare la nostra esperienza infelice a chi si avvicina alla patente e a metterlo in guardia rispetto ai pericoli della strada. Sperando che la nostra presenza, sia spunto per riflettere su ciò che si rischia di perdere in un attimo per disattenzione o imprudenza”.

Nel giro di un anno il “trio” è ospite di parecchi Istituti scolastici, raggiungendo scuole di  paesi come Melzo, Merate, Gorgonzola, Trezzano Rosa, Vimercate ed, ovviamente, Inzago. Il “trio” ha parlato a ragazzi delle classi di terza media, per arrivare sino alle classi di quinta superiore: un successo inaspettato e  nello stesso tempo, molto gratificante.

“Oltre a ricordare di prestare molta attenzione quando si va in moto e in macchina, vogliamo far capire che, malgrado tutte le difficoltà connesse a questa nuova vita, noi siamo vivi e che vivere in carrozzina è possibile. Non uso più le mie, ma cammino con le gambe di chi mi sta aiutando e stimolando a vivere quotidianamente”.

Ma Valerio, ha ancora un sogno da realizzare: “Forse non si potrà mai realizzare, ma pagherei di tasca mia per tornare in sella a una moto: la velocità ce l’ho nel sangue, perché è un “amore” che vivrà sempre con me”

Paolo De Gregorio  Valerio Compiani

Max Pisu tra Valerio e Tonino

 

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