di Daniela Zanuso
Il messaggio è chiaro: ti serve un cappotto? Prendilo! Non ti serve più? Lascialo.
Ne sono nati tanti in tutto il mondo (il primo in Iran nel 2015) ed ora stanno prendendo piede anche da noi: Trento, Catania, Bologna, Roma, Parma, Barletta. Sono i “muri della gentilezza” dove si possono lasciare, o prendere in caso di bisogno, coperte, giubbotti, sciarpe, cappelli, scarpe, sacchi a pelo, indumenti per bambini, ma anche libri e giocattoli. Giorni fa ne è stato inaugurato uno anche a Milano in via Luigi Nono 7 (in un edificio occupato in zona Sarpi alle spalle del cimitero Monumentale).
In tempi in cui c’è chi alza i muri dell’ostilità, è ancora più lodevole questa iniziativa: il muro anziché ostacolo diventa veicolo di solidarietà verso i meno fortunati, i senza tetto, i disoccupati, i migranti. Non è nemmeno necessario bussare, ma se volete prendere o lasciare qualcosa l’orario è dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19.
Il muro della gentilezza a Milano è il risultato di un progetto di una serie di associazioni che da qualche anno organizzano eventi e iniziative in uno spazio dell’ex Fabbrica del Vapore. La gestione è affidata al collettivo “Il Tempio del Futuro Perduto”, formato da giovani under 35.
Il collettivo non è nuovo ad iniziative di solidarietà: nel mese di ottobre è partita l’idea di offrire una colazione a tutti gli automobilisti imbottigliati nel traffico. In cambio si chiede solo un attimo di attenzione per guardare un volantino, sul quale sono riportate tutte le informazioni in merito alla loro realtà. In breve, un passa parola di informazioni. E sono tantissime le attività diurne dallo scopo sociale e culturale.