Anna Magnani, Roma

di Giacomo Laviosa

«Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto

Non a caso, nella sua lunga carriera passata tra cinema e teatro, Anna Magnani valutò sempre con attenzione i ruoli che le venivano proposti, riservandosi il più delle volte di opporre un rifiuto rispettoso ma netto.

Quando invece il personaggio da interpretare lo sentiva suo, era capace di passare senza alcuna difficoltà dalle più esilaranti caratterizzazioni comiche a sublimi interpretazioni tragiche, proponendo un tipo di donna di grande carisma, capace di unire in sé i più irriducibili opposti.

Nella voce fuori campo di Federico Fellini nel cameo di “Roma” (1972) la Magnani è un po’ il simbolo di Roma, una Roma vista come lupa e vestale, aristocratica e straccionesca, tetra, buffonesca.

L’ultima apparizione cinematografica – “Roma” (1972) di Federico Fellini

Eduardo De Filippo così la ricordava:

Anna è un elemento, un animale di teatro e di cinema che non si avrà mai più, che non si ripeterà mai più nella storia del teatro, è impossibile, sono quelle forze della natura che si scatenano e che danno un prodotto. Io posso dire di aver sentito la Medea , lei era impaurita per quella parte, avevo visto tutte le prove al Quirino, tremava addirittura, mi diceva – ma la voce, tu che mi dici della voce, perchè sai io sono abituata al microfono e allora il teatro, vienimi a sentire –   Io smisi di recitare  e andai a sentirla a Firenze. Non aveva bisogno nemmeno della voce e io glielo dissi pure – Anna che te ne importa della voce, tu parli con le mani...”

“Mamma Roma” (1962) di Pier Paolo Pasolini

Come spesso accade agli artisti con doti fuori dal comune, faticò ad affermarsi nel mondo dello spettacolo, raggiungendo la fama internazionale quando si avvicinava ai quarant’anni. In gran parte fu grazie a  “Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini dove seppe aderire con struggente vitalità al personaggio di Pina, abbattuta dai nazisti con una raffica di mitra nella sequenza madre del neorealismo italiano.

anna magnani rosa tatuata

La rosa tatuata (1955) di Daniel Mann

Fu la prima attrice italiana a vincere il premio Oscar, il 21 marzo 1956 con l’interpretazione di Serafina Delle Rose al fianco di Burt Lancaster, nel film “La rosa tatuata” (1955) diretto da Daniel Mann.

Ricordando Anna Magnani sulle note di “Anna verrà” di Pino Daniele

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