Aperte “Le Chiuse”

img_2210-wInaugurata la mostra di arte contemporanea “Le Chiuse”, dodici installazioni a cura degli artisti del Gruppo Koinè di Lissone. Dopo i luoghi del sociale di Monza, gli artisti di Koinè hanno risalito un tratto dell’Adda, quello che va da Cornate a Imbersago, per installare nuove opere che si inseriscono armoniosamente nel bellissimo contesto naturale del fiume. I paesaggi che avevano ispirato i quadri di Leonardo e le grandi opere ingegneristiche, oggi accolgono quasi “in silenzio” i segni di opere umane che desiderano, come affermano  gli artisti del Gruppo, “non solo rispettare, ma incanalarsi nel letto del fiume e nel suo fantastico paesaggio”. Opere che nulla aggiungono né tolgono, ma si integrano nel paesaggio “dialogando” con il fiume e con le persone.

L’Adda, un corso d’acqua a pochi chilometri da Milano, mantiene la bellezza e l’incanto di una natura incontaminata. C’è anche una pista ciclabile, “forse la più grande d’Europa”, come afferma un Assessore, una pista che da Lecco arriva alle porte della grande Milano. Lungo qualche chilometro di questa pista e posizionate sulle Chiuse di Leonardo sorgono le installazioni di Koinè.

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Opere delicate e provocatorie che stimolano pensieri e domande. Come i libri di Dario Cogliati inseriti in una fessura della roccia che mostrano la presenza dell’uomo nella sua dimensione culturale, una presenza che si accosta alla prepotenza della Natura sia per la sua bellezza sia per la sua forza devastante e creatrice.

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Oppure l’opera di Enzo Biffi un disegno realizzato con pannelli di vetroresina che richiamano la venatura di una foglia, la struttura di una barca, la lisca di un grande pesce. “Ma non c’entra la forma – precisa l’artista – quello che conta sono i riflessi di luce e colore che i pannelli generano per produrre effetti che si integrano dentro il grande orologio della natura con i suoi cambiamenti millimetrici e macroscopici.”

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Poi ci sono i pannelli di vetro di Michele Salmi posati sott’acqua che producono riflessi “capaci di confondere la realtà” e concepirla come un insieme di percezioni soggettive.

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Infine colpisce la gondola in ferro riempita di lamiere e posata sul corso delle Chiuse. Lamiere che il tempo trasformerà da argentate e brillanti in ruggine,  quasi un simbolo di decadenza della potenza umana che malgrado la magia della tecnica rimane impotente di fronte alla grandezza della Natura.

Non aggiungiamo altro, vi invitiamo a visitarla (la mostra si chiude in ottobre) anche perché la visita coincide con l’ammirazione dei luoghi e dell’Adda… Chissà cosa avrebbe pensato Leonardo!

Fabrizio Annaro, foto di Dario Cogliati

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Gli artisti del Gruppo Koinè di Lissone
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