di Rebecca Casati
Il 30 novembre il treno più famoso del mondo, l’Orient Express, è arrivato in Italia in una nuova versione 2.0. Ovviamente tutti gli appassionati di crime novels come questo sanno benissimo di cosa sto parlando. Questo colosso firmato Agatha Christie, e pubblicato per la prima volta nel 1934, nasce come romanzo della serie di Hercule Poirot (e chi, sentendo questo nome, non ha dipinta davanti agli occhi l’immagine del piccolo e robusto detective belga, caratterizzato dai curatissimi baffi arricciati?).
Tornando al nostro film, credo tutti sappiano che la prima pellicola ispirata a questo romanzo sia stata realizzata da Sidney Lumet nel 1974 con un magnifico Albert Finney nel ruolo di Poirot che, in viaggio sul questo treno a lunga distanza, che collega Parigi ad Istanbul, a causa dell’omicidio di uno dei passeggeri è costretto ad aprire un’indagine.
Nella nuova versione curata da Kenneth Branagh, viene proposto un nuovo Poirot, che poco ha a che fare con il personaggio ideato dalla Christie. Questo infatti – interpretato dallo stesso Branagh – è alto, in forma, e al posto dei due vispi occhietti scuri, ha uno sguardo glaciale. Insomma, al posto dell’omino con la testa “a forma di uovo” ritroviamo, nella versione 2.0, un personaggio che ricorda più un moderno Sherlock Holmes.
Tuttavia, se questo è un cambio abbastanza drastico, scorgiamo nella scelta del cast la stessa linea guida, cioè quella di scegliere come interpreti volti conosciutissimi dell’ambiente cinematografico come Judi Dench, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer per citarne alcuni. Purtroppo questi interpreti rimangono un po’ defilati, senza emergere particolarmente, tranne che in una specifica sequenza che vorrei battezzare per simpatia “Ultima Cena”, in considerazione della disposizione dei dodici sospettati (vedere per credere).
Anche se questo film non mi ha particolarmente colpita se non per qualche trovata della regia, non resta che aspettare il seguito, già spoilerato durante gli ultimi minuti: Assassinio sul Nilo.
Ottima recensione. Fa venire voglia di vedere il film.