Sabato 13 e domenica 14 settembre, la città di Seregno si è trasformata in una macchina del tempo. Infatti, già dalle 10:00 della mattina, nella riqualificata Piazza Donatori del Sangue, delle ruggenti macchine d’epoca sono parcheggiate, con molta cura, una di fianco all’altra, attirando l’attenzione di molti passanti.
La giornata promette bene, le temperature assomigliano a quelle di un’estate mancata, mentre i partecipanti accorsi all’evento sono sempre più numerosi, in fila davanti al banchetto delle accettazioni posizionato al centro della piazza.
L’atmosfera è caratterizzata da una piacevole malinconia perché, anche per chi non se ne intende, è impossibile non entusiasmarsi dopo aver riconosciuto i primi modelli Fiat e Alfa Romeo, ancora in grado di far brillare quell’aura di coraggio che oggi il made in Italy sembra aver perso.
Come non fermarsi un attimo a sognare di fronte ad un’elegantissima Lancia Appia, capace di trasportarci, come per magia, all’entrata del Piper negli anni ’60, oppure ammirare le rosse fiammanti Maserati Oscar che non smettono mai di conquistare i giovani di ogni generazione?
La novità, però, è che non si è trattato solo di un semplice raduno di intramontabili autovetture, ma di un vero viaggio nel tempo. Infatti, la società che ha organizzato ogni dettaglio di questo evento, Artex Art Temporary Expo, si è preoccupata di tenere viva la memoria di uno dei comuni della provincia di Monza e della Brianza che, già nel XI secolo, vantava di essere un centro rurale molto attivo. La società Artex, guidata dall’architetto Andrea Cajani, con la direzione artistica del noto pittore Marco Minotti e del fotografo Luca Perotta, ha incluso nella scaletta armoniose parate per il centro della città, mostre fotografiche ricche di istanti rubati al tempo in continua corsa e un interessante tour pedonale, battezzato “La Seregno storica”, raccontato da Paolo Cazzaniga del circolo culturale “Seregno della memoria”.
Dato importante per dimostrare ancora una volta che le macchine non sono solo utili prodotti industriali, ideati per ottimizzare i nostri tempi sempre più accelerati, bensì lo specchio della società e della sua evoluzione.Senza dimenticare che sono anche una delle tante forme d’arte che no,i esseri umani, utilizziamo per esprimerci e per parlare di noi.
«Lo so -racconta un giovane appassionato di autovetture (mentre, con un gran sorriso, lucida la carrozzeria nera della sua Lancia Delta integrale) – che viaggiare con una macchina d’epoca è scomodo: dopo un’ora ti ritrovi il fondoschiena quadrato perché i sedili profumano di pelle, ma sono duri e se hai caldo devi dimenticarti l’aria condizionata e girare la manopola del finestrino. Niente lettore mp3 e servosterzo, piuttosto tanta pazienza per portare spesso questi gioiellini dal meccanico per la manutenzione. Ma cosa devo dire… accetto tutto questo, perché la sensazione che ti regalano queste macchine non ha prezzo, è come viaggiare nel tempo…»
Parcheggiata a fianco della lancia Delta integrale, ecco il precursore della Smart: Isetta, una simpatica macchina a forma di un noto ovetto di cioccolato.
L’industria automobilistica ha sicuramente fatto passi da gigante, ma ciò che è stato bisognerebbe custodirlo gelosamente. Per questo tanta attenzione nei confronti della programmazione di questo week end della Seregno storica che, senza deludere nessuna aspettativa, si è dimostrato capace di regalare ai partecipanti un’immagine più affascinate della città.
Veronica Miranda