Il bene fa … e ci fa bene

di Valentina Soncini

Settecento associazioni di volontariato,  più di 12.000 monzesi coinvolti  nel volontariato  in forma associata  o individuale per agire sui tanti fronti della solidarietà: assistenza, protezione civile, educazione religiosa, volontari laici dello sport,  azione pro cultura, fino ai donatori di sangue. Sono dati quasi sconosciuti e quando vengono comunicati dal dott. Filippo Viganò presidente del CSV di Monza suscitano stupore e anche un po’ di entusiasmo.

Scoprirsi più solidali, più generosi di quanto a volte narra la cronaca è veramente una buona notizia. Elisabetta Soglio, giornalista, ideatrice dell’inserto del Corriere che narra le buone notizie, sottolinea il valore comunicativo e morale di far circolare queste notizie. Esse fanno capire che la cura del bene comune non è una astrazione o un auspicio:  semplicemente accade.

L’iniziativa della commissione di Dialoghi di vita buona  ottiene un suo primo risultato nelle prime battute del convegno del venerdì 12 gennaio scorso:  quello di innescare processi positivi. Le buone notizie corrono e coinvolgono.

Proprio perché il bene comune accade non potevano mancare le voci di tre realtà rappresentative delle tante presenti sul territorio. Queste realtà hanno permesso di conoscere qualche aspetto delle tante forme di aiuto che rinfrancano i legami di solidarietà nella città: la cura di  chi è povero grazie ai volontari della san Vincenzo, l’aiuto fraterno e attento verso chi  è diversamente abile da parte di Tu con noi e infine una forma importante di carità intellettuale, ma non solo, l’aiuto del dopo scuola offerto a tanti minorenni grazie alla rete dei dopo scuola parrocchiali e di E- Lab. Sono solo alcune delle realtà che come commissione si sono incontrate in preparazione a questo incontro  “volontariato di fronte alle istituzioni: risorsa o supplenza?”  Tante altre con proprio membri  presenti  all’incontro avrebbero potuto aggiungere racconti di bene. Insieme  ci si è rivolti a chi, quella sera, ha rappresentato almeno una delle istituzioni: il Comune.

La dott.ssa Merlini, assessore alle politiche sociali, ha ascoltato e apprezzato questa presenza capillare e preziosa per la città, rilanciando il desiderio dell’amministrazione comunale  di dialogo e di progettazione insieme  per amore delle persone in primo luogo e della città. Questo desiderio si è poi espresso nella promessa di un incontro indetto dal suo assessorato per raccogliere tutte le realtà di volontariato.

E’ questo un secondo risultato della serata di dialoghi di vita buona: far incontrare enti di volontariato tra loro e con le istituzioni per affrontare insieme i delicati problemi e per cercare insieme le soluzioni, senza pensarsi come alternativi i o in contrapposizione.

Le realtà del volontariato che abbiamo intercettato veramente si aspettano questa occasione di incontro e di co-progettazione che aiuterebbe ciascuno a sentirsi maggiormente parte di  Comunità – Cummenia(dentro le stesse mura) al di là del proprio ambito particolare di impegno.

Ciò che si intravede in questo processo è quanto il prof. Mozzanica, docente di politiche sociali, al termine dei racconti, indica come il welfare nuovo, generativo, comunitario, capace di andare oltre il welfare degli anni ’70 (laburista) troppo anonimo “senza l’altro”, e andare oltre quello degli anni ’90 (liberista)  troppo privato  “contro l’altro”  per un welfare community che si giochi “con l’altro”.

Le sollecitazioni offerte dal prof. Mozzanica hanno dato parola e rilievo al tanto bene  che già è presente nelle azioni, ma che necessita di diventare ancor più  parola e progetto politico, in senso ampio, per il bene di una  città . Dunque AAAAA bene cercasi: nell’ Ascoltare, Accogliere, Accorgersi, Affidarsi e infine Accompagnare  per fare il bene, per sentirsi bene, per far crescere il bene. 

Se succedesse  un po’ di più sarebbe per tutti e non solo per la commissione un ottimo terzo risultato.

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