di Luigi Picheca
L’appuntamento con le Giostre richiama sempre tanta gente e tanti bambini che “trascinano” i loro genitori verso questo luogo di divertimento senza far fatica.
Esse hanno sempre rappresentato un luogo di forte richiamo specialmente per le passate generazioni perché coincideva quasi sempre con la festa del paese ed era l’occasione per dimostrare la propria audacia e la propria abilità nei giochi più originali.
Ricordiamo tutti i giri sugli autoscontri e sul calcinculo o l’odore inconfondibile dei bomboloni che si spandeva nell’aria e il richiamo forte dello zucchero a velo che sembrava una magia quando si formava lentamente in quel particolare attrezzo.
Ma il richiamo più ambito dai bambini è sempre stato il palloncino che galleggiava e fluttuava nell’aria!
Un giocattolo unico nel suo genere e affascinava la fantasia dei bambini perché andava contro ogni regola, non cadeva se lo lasciavi andare come tutte le cose che abitualmente conoscevi ma c’era il fascino che volasse in alto.
Quanti bambini ho visto perdere il loro palloncino quando mollavano per un solo istante la cordicella che tenevano in mano e con quale rapidità quel loro giocattolo si avvicinava al cielo lasciandoli piangere disperatamente.
Quei palloncini rappresentavano le prime delusioni vissute dai bambini perché non capivano il motivo di quella perdita, una perdita che li mortificava in quanto avevano dovuto insistere parecchio per farselo comprare ed era durato troppo poco quel divertimento.
Questa è a mio parere la condizione in cui si vengono a trovare i molti migranti che arrivano in Europa, i loro sogni affondano presto nella delusione davanti ad una realtà completamente diversa da quella che pensavano di trovare.
Una realtà cruda che li vede spesso sfruttati o abbandonati a loro stessi e questa loro delusione si trasforma in rabbia che li porta a poter abbracciare logiche omicide verso i Paesi che gli hanno aperto le porte e offerto un’ospitalità sgradita quando la crisi internazionale gli ha fatto volare via il palloncino dei sogni che tenevano in mano per una cordicella troppo debole.
L’incontro tra civiltà tanto diverse per cultura, religione e abitudini alimentari può fallire per mille motivi che ancora sono lontani dalla nostra comprensione e che merita degli studi più approfonditi e seri.
Le bombe e le stragi a danno dei Paesi occidentali rappresentano solo la punta dell’iceberg e dovremmo prepararci al peggio se non riusciremo a comprenderne i significati.
Luigi Picheca