La Redazione
Amnesty International Italia lancia una nuova campagna contro il bullismo nelle scuole. Secondo dati ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica, la situazione è più che allarmante.
I dati si riferiscono a due anni fa, nel 2015, (ma da allora a oggi il fenomeno è non è stato né circoscritto né tantomeno risolto), i dati dicevamo denunciano che il 19,8 per cento dei ragazzi di età compresa tra gli undici e i diciassette anni ha sperimentato varie forme di bullismo. Non solo. Il cinquanta per cento dei ragazzi vessati ha riferito di aver subìto atti di violenza o di esclusione da parte dei propri coetanei. Atti che si sono ripetuti almeno una volta alla settimana. Un incubo, dunque.
Il bullismo è una violazione dei diritti umani che toglie ai bambini, ragazzi, studenti il rispetto e la dignità e impedisce loro di poter godere di diritti fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione.
Questa la denuncia di Amnesty International che aggiunge:
Una persona che è stata vittima di bullismo durante l’infanzia o l’adolescenza può presentare gravi problemi come: rifiuto scolastico, riduzione dell’autostima, attacchi di ansia, depressione, disturbi del sonno, isolamento, paura di uscire di casa e somatizzazioni dovute alle condizioni di stress.
Dal 2015 Amnesty lavora su questo tema nelle scuole secondarie italiane dove c’e’ ancora molto da fare: spesso insegnanti e gli stessi genitori concepiscono questo fenomeno come “noJrmali ragazzate” e non come violazione di un diritto. Proprio per questo è importante la nuova campagna “No al Bullismo” di Amnesty, denari che serviranno per finanziare progetti e combattere questa piaga assai diffusa nel nostro paese, tra i nostri ragazzi.