di Fabrizio Annaro
Correva l’anno 2013 quando è andata in rete la prima edizione de Il Dialogo di Monza. Esattamente il 28 ottobre. Tre anni di Dialogo: articoli, riflessioni, notizie, servizi, interviste e non solo. Anche eventi, iniziative culturali, mostre, opere artistiche.
Ma andiamo con ordine. Parto dal fondo. Proprio oggi, 28 ottobre, inizia l’ultima tappa de La Porta del Dialogo, l’opera artistica di Enzo Biffi che è transitata in vari luoghi della città di Monza e che da oggi si trova al Centro don Orione di Seregno. Per l’occasione La Porta “incontrerà” Pietro Bartolo, medico di Lampedusa in visita in Brianza, di passaggio per il Centro seregnese. Ispirata dal Giubileo di Papa Francesco, la Porta ha rappresentato una provocazione, un invito alla riflessione, un simbolo che richiama il passaggio, il cambiamento, caratteristiche dell’epoca che stiamo vivendo.

Dallo Spazio Eventi Radice33 di Lissone al Museo del Designer della Villa Reale, dal Carcere all’Oasi San Gerardo, da Progetto SLAncio al PIME di Monza e, per finire, al don Orione di Seregno, La Porta ha suscitato ammirazione, interrogato le coscienze. Ancora una conferma che l’arte è il gradiente inseparabile del progresso spirituale dell’umana specie.

E se il 2016 è stato l’anno de La Porta, il 2015 è stato l’anno del docufilm Tempo Libero, video girato all’interno della Casa Circondariale di Monza e proiettato al Teatro Binario 7, dove ha segnato il tutto esaurito, oltre che in tante scuole e associazioni della provincia. Dal documentario alle mostre fotografiche come quella titolata “A passo lento” ed ospitata presso Il Centro Diurno per Anziani di Costa Bassa, nel Parco di Monza. Prima ancora c’era stata Tandem, una mostra realizzata nella primavera del 2014, che ha coniugato il linguaggio fotografico a quello letterario. Non solo giornalismo, dunque, anche eventi che speriamo abbiano lasciato un segno nella città e nel nostro territorio.

In verità siamo nati per scrivere buone notizie e con questo, intendiamoci, non raccontiamo le gesta eroiche del pompiere che salva il gattino sul cornicione del 9° piano del condominio di periferia (cosa peraltro positiva), bensì preferiamo un giornalismo sereno, che guarda al futuro, pensa alla comunità. In poche parole un giornalismo costruttivo, che rispetta il lettore, che spiega le cose ed è in grado di infondere quella autentica e concreta speranza che i nostri tempi esigono.
Un giornalismo ispirato dal nostro sottotitolo: “la provocazione del bene”, la narrazione effettiva e realistica delle capacità umana di generare solidarietà e promuovere il cambiamento. Perché cambiare si può: lo affermano le storie che abbiamo raccontato in questi tre anni, le interviste, le riflessioni creative e stravaganti che vi abbiamo proposto.
Oggi ci incoraggia il fatto che questo modo di intendere il giornalismo, sia stato recepito da parecchie testate: nella primavera del 2014 Il Corriere della Sera apriva le porte al volontariato, al Terzo Settore, alle buone notizie.
E dopo il Corriere anche altri giornali seguivano l’esempio del quotidiano di via Solferino dedicando apposite pagine alla narrazione del positivo. La Stampa, Il Giorno, Radio24 hanno creato rubriche settimanali che richiamano alle buone notizie, al giornalismo costruttivo.
Non siamo stati i primi ma, come dimostrato, neppure gli ultimi, perché l’idea di un giornalismo vivace, riflessivo, positivo e di speranza è ben apprezzato dall’opinione pubblica e soprattutto dai lettori stanchi dalla continue lamentele e dal “mostro in prima pagina”.

E il futuro? Il nostro è un giornale dove scrivono volontari che hanno a cuore di raccontare che il mondo è migliore di quanto lo possiamo immaginare. Luigi Picheca malgrado la SLA è diventato giornalista proprio grazie alla collaborazione con Il Dialogo di Monza.
La redazione Scaccomatto è stata apprezzata da molti in primis dagli addetti ai lavori.

Agli ospiti del Centro RSD Simona Sorge, che hanno dato vita alla redazione speciale di Inzago, il nostro giornale ha offerto un motivo in più per appassionarsi alla scrittura e sentirsi ascoltati.

Il futuro. Presto proporremo una nuova versione grafica e teniamo sempre la porta aperta a coloro che desiderano condividere con noi la mission di un giornale in grado suscitare un … dialogo capace cioè di generare reazioni positive in un epoca segnata dall’indifferenza.
Auguri Dialogo di Monza!