Il carburante del futuro?

biocrude
di Ilaria Beretta

Nel serissimo laboratorio Pacific Northwest National (PNNL) del dipartimento ambientale americano, ultimamente si parla di feci.  No, nessuno dei ricercatori  soffre di un blocco intestinale, piuttosto gli scienziati si stanno concentrando su un nuovo sistema perfettamente «naturale» che potrebbe essere il carburante del futuro

Pompando in un tubo pressurizzato i fanghi derivanti dal trattamento di acque reflue, questi vengono riscaldati a 650 gradi Fahrenheit e spremuti ad altre pressione fino a trasformarsi in una specie di petrolio greggio che i ricercatori statunitensi hanno chiamato «biocrude». feci

Gli esperti hanno spiegato che si tratta – in scala più piccola e in modo accelerato – del meccanismo che accade nel profondo della Terra da milioni di anni e che forma il petrolio dalla materia organica. In effetti l’annuncio del laboratorio di ricerca non è un’uscita strampalata: già i loro colleghi di Stanford tre anni fa hanno creato una batteria alimentata da cacca e sono in corso altri studi per convertire le feci in metano.

Al PNNL si spera, che, grazie all’accordo con una società energetica di biomasse, un primo impianto per la realizzazione del nuovo carburante possa essere realizzato già nel 2018 a Vancouver. Non si tratta di un combustibile a zero emissioni di anidride carbonica, ma senz’altro permetterebbe di azzerare le perdite degli impianti di trattamento delle acque reflue locali e di ridurre i rischi legati alla lavorazione del petrolio

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