Castigamatti 

castigamatti (tosc. gastigamatti) s. m. [composto di castigare e matto]. – Propr., bastone con cui un tempo si metteva ordine nei manicomi.

È un termine usato scherzosamente per indicare uno strumento di castigo, per esempio un bastone o una frusta, che venga utilizzato per ridurre alla ragione chi mostra poco senno. Più genericamente, indica una punizione efficace. 

Il termine castigamatti viene usato anche per indicare una  persona che con l’aspetto minaccioso o con mezzi e maniere dure riporta ordine nel caos o riesce a costringere all’obbedienza le persone ribelli.

Nel capitolo XV dei Promessi Sposi, raccontando la rivolta del pane a Milano, Manzoni scrive: “…vide una pattuglia di soldati; e tirandosi da parte per lasciarli passare, li guardò con la coda dell’occhio, e continuò tra sé ‘eccoli, i gastigamatti’”.

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