Cesena e il rock che spettina l’Italia

di Chiara De Carli

24 luglio 2016. Orogel Stadium di Cesena. Qualcosa di diverso si diffonde per l’etere: sono le note del concerto “Rockin’1000 , That’s Live”. Sul palco protagonisti sono 1200 musicisti provenienti da tutto il mondo, sugli spalti ci sono 13 mila spettatori, dietro alle quinte 800 persone tra organizzatori e volontari. Per chi non l’ha vissuto in prima persona, rimangono le fotografie, i video a raccontare di quelle emozioni che trapelano anche solo tramite un fermo immagine. Per chi ha potuto prendervi parte, certi ricordi rimangono tessi nella pelle. Ce lo dice anche Bruno, voce degli 039. Descrive: «La preparazione del concerto è avvenuta in 4 giorni. Il primo di questi, ci siamo trovati in teatro per cantare in 250 le parti di voce, studiate nei mesi precedenti.

Mi ricordo che l’adrenalina era talmente forte che al termine della prova di ogni pezzo, le grida di gioia esplodevano. Impressa nel cuore, ho l’immagine di Zaffagnini che scoppia a piangere per l’emozione, durante l’esecuzione a cappella di “Rockin in the free world”». Lo stesso Fabio Zaffagnini, ideatore del sogno divenuto poi realtà aveva affermato in quei giorni che “Nella storia del rock una cosa così non si era mai vista: l’impatto è talmente potente che ti spettina i capelli”.

Foto Tobia Faverio

Ed è proprio così che è andata: «Ci hanno spettinato! – continua nel racconto Bruno- Bassisti e batteristi erano una vera macchina del rock, mai vista prima per potenza e sincrono. Lasciavano davvero senza parole. La prima prova collettiva è stata un’esplosione di gioia, di incredulità. Sembrava di vivere in una realtà parallela». “I mille” erano composti da 250 batteristi, 250 chitarristi, 250 bassisti e altrettanti cantanti. Oltre a 30 tastieristi e 30 suonatori di cornamusa. Senza dimenticare i violini, con cui è stato dato il via alla meraviglia del concerto.

A dirigerli l’esperienza del maestro Marco Sabiu, direttore dell’orchestra, il quale aveva promesso, poche ore prima dell’evento che avrebbero tirato giù lo stadio. Come poi è davvero successo: «Eravamo all’interno di un concerto in cui in eravamo i protagonisti, i musicisti per cui il pubblico era accorso a sentirci, ma al tempo stesso eravamo anche spettatori di quello che stava avvenendo». I ricordi di quella sera? «Sicuramente il momento in cui si sono spente le luci, il suono dei violini, seguiti poi dalle batterie. Ho ancora i brividi se penso al boato della folla! Abbiamo suonato 16 pezzi e il nostro e vostro That’s Live stava avvenendo, si stava concretizzando. Dopo questa esperienza niente può più essere come prima».

L’iniziativa Rockin’1000 è nata esattamente un anno prima, dall’idea di invitare i Foo Fighters a suonare nella cittadina romagnola, attraverso un modo molto originale. Questa strategia prevedeva la registrazione di un video di una cover di  “Learn to Fly”, brano della stessa band, realizzata da “I mille”. L’impatto fu clamoroso, il video virale. Impazzava tra un post di Facebook e un tweet da riuscire a arrivare fino al diretto interessato, Dave Grohl. La risposta al video non poté che essere positiva, chi avrebbe rinunciato davanti a una proposta del genere?

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