di Diego Fossati
La dodicesima edizione del Festival Piccolo Grande Cinema (31 Ottobre – 10 Novembre) ha avuto la collaborazione della Fondazione Cineteca Italiana e Cinema Mic. Al Festival sono arrivati lungometraggi da tutto il mondo. Qui vi voglio raccontare di uno dei film che hanno partecipato.
Quando parliamo di cinema danese contemporaneo, il primo nome a cui pensiamo è Lars Von Trier, il secondo Nicolas Winding Refn, il terzo Susanne Bier… Ecco che si inserisce in questa lista Anders Matthesen.
Il suo film, “Checkered Ninja”, prova ad unire una tecnica di animazione in computer grafica, tipicamente occidentale, ad una trama con numerosi riferimenti alla cultura orientale (esperimento già fatto da Quentin Tarantino in “Kill Bill” e da Wes Anderson in “L’isola dei cani”).
Con il film è amore a prima vista: nei primi dieci minuti ci mostra, senza nessun filtro, una scena di sfruttamento minorile in Thailandia, che culmina nell’uccisione di un bambino, a bastonate, da parte di un pulito uomo americano con tanto di Polo e occhiali da sole. Il regista mette in chiaro subito che “Animazione” non è uguale a “Per bambini”.
“Checkered Ninja” mostra una storia che può essere vista come “origin story” di un supereroe, ha uno sviluppo della trama molto classico, in alcuni momenti quasi banale, ma questo non è in nessun modo un punto debole del film. Infatti, la regia gestisce i tempi ottimamente, mantenendo un ritmo quasi perfetto che tiene lo spettatore incollato al grande schermo.
Inoltre, il film, nella sua semplicità, tra una risata e l’altra, riesce a muovere critiche molto sottili in diverse situazioni: dalla scena in cui un professore detta agli alunni un testo che elogia le bellezze della Thailandia, descrivendola come ottima località in cui fare shopping (dopo che abbiamo visto, nella scena iniziale, una realtà più nascosta), a tutte le volte in cui il protagonista si imbatte in personaggi che compiono azioni “sbagliate” e che provano a giustificarle dicendo “se non lo facessi io, lo farebbe qualcun altro”, frase che poi si trasformerà nel finale in un’ottima chiusura.
L’animazione non è certo sostenuta dai budget elevati dei film della Pixar, e questo la limita nella qualità tecnica, ma nonostante ciò il film è sostenuto da un’ottima regia, mai virtuosa, sempre classica ed efficace.
E’ interessante notare che, in occidente, il cinema d’animazione sia ancora visto come genere cinematografico, cosa che, in oriente, giustamente non è: l’animazione è una tecnica, con cui si possono fare film di qualsiasi genere.
“Checkered Ninja”, di Anders Matthesen, è una commedia, a tratti drammatica, che elogia la cultura orientale, trattando, tra i tanti, anche il tema della vendetta, molto caro ai registi e ai mangaka dell’Est. Un film efficace e piacevole che riesce a divertire, intrattenere e far riflettere, qualità che non molto spesso un prodotto audiovisivo riesce a coniugare in questo modo.