Sorella Nadia è nata a Paderno Dugnano il 7 agosto 1949, ultima di quattro fratelli e quindi coccolata come ha sempre riconosciuto con verità.
La morte prematura della madre segnò la sua adolescenza, ma le fece ancor più assaporare il valore di una famiglia unita nel dolore, nella speranza e nella fede.
Ne derivarono vocazioni solide alla vita familiare come quelle del fratello Gianpaolo e della sorella Liliana, al Ministero Sacerdotale come quella di Don Luciano e alla Vita Consacrata come quella di sorella Nadia, che quasi per “confusione” nella ricerca la portò al Centro Mamma Rita anziché alla Nostra Famiglia di Bosisio Parini, purché fossero bambini…
Sorella Nadia non nacque imparata, ma nacque maestra e per esserlo a 360° il suo percorso formativo fu integrale: prima conseguì il diploma di Scuola Magistrale, poi quello dell’Istituto Magistrale, fino alla laurea in Pedagogia nel 1986 con la tesi “L’opera di Margherita Tonoli a favore degli svantaggiati”.
Dell’insegnamento conosceva tutti i segreti. Dalla teoria alla didattica, dalle scuole pedagogiche alle strategie più innovative, insegnò alle Elementari, alle Medie e all’Istituto Magistrale “Margherita Tonoli”, dove i suoi studenti risultavano sempre molto preparati e aggiornati nelle materie di indirizzo.
Insegnare a leggere e a scrivere ai bambini più difficili o demotivati era la sfida che più amava, lo faceva anche “per gioco”, ma il meglio dell’insegnamento lo espresse nel fare catechismo, nel preparare le liturgie, nell’accompagnare bambini, ragazzi, adulti e famiglie ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Nella preparazione alla santa Messa l’intenzionalità di trasmettere i significati suggeriva i segni, i gesti e le preghiere più semplici e immediate.
Leggeva benissimo, come chi sa compitare, ma la lettura della Parola di Dio dall’ambone esprimeva quanto la conoscesse, meditasse e testimoniasse nella vita di ogni giorno.
La sofferenza ha percorso gli ultimi otto anni, ma non le ha impedito l’operosità e la testimonianza di fede che hanno raggiunto tutte le Sorelle delle Comunità religiose, i familiari a lei tanto cari, operatori, docenti, alunni e famiglie della Scuola, bambini, ragazzi e mamme, educatori delle Comunità educative del Centro Mamma Rita, i medici e tutte le persone che accostava per le cure.
La celebrazione del suo funerale è stata l’espressione terrena di ciò che a piene mani ha seminato e si prepara a raccogliere in Cielo.