Como: vietato fare la carità. Disturba l’ordine pubblico!

di Daniela Annaro

Erano in centinaia  in piazza a Como,il 23 dicembre scorso, per manifestare contro l’ordinanza anti-accattonaggio voluta da  Mario Landriscina, 63 anni,  sindaco della città eletto nel giugno scorso con una coalizione di centro-destra formata da Forza Italia, Lega , Fratelli d’Italia e liste civiche. E’ lui che, in applicazione delle norme sulla sicurezza del ministro degli Interni Minniti, ha firmato l’ordinanza  contro il degrado nel centro della città, ordinanza che prevede multe per clochard, mendicanti e venditori abusivi. Il caso è scoppiato quando alcuni volontari di WEL-COM ( da anni distribuiscono latte caldo  e biscotti  ai senzatetto davanti alla centrale  ex chiesa di San Francesco),  sono stati allontanati dai vigili.

Si formerebbe un bivacco – hanno detto  ai volontari – espressamente vietato dall’ordinanza  comunale !

Secondo fonti giornalistiche, la polizia locale, dopo aver allontanato i ragazzi di WEL-COM, ha sequestrato sei cartoni dei clochard e altrettanti cappelli coi quali chiedevano l’elemosina e, inoltre, 388 pezzi di merce abusiva! 

I volontari  avrebbero voluto distribuire latte e pane in sostegno ai poveri che vivono al freddo.  La Como del volontariato, la Como impegnata nella solidarietà ha deciso di ribellarsi e protestare. BIVACCO SOLIDALE  così è  stata chiamata la manifestazione, organizzata da Como Senza Frontiere e a cui hanno aderito Caritas e  decine di altre  organizzazioni, politiche e non, compreso il PD. 

“Senza cuore i problemi non si affrontano e non si risolvono – ha dichiarato il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni -. Ma rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco di persona, con un’attenzione dedicata a coloro che hanno bisogno”.

Sinistra Italiana sta raccogliendo firme  per chiedere il ritiro dell’ordinanza municipale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E, in tutto questo il sindaco Landriscina come ha reagito?  Si è detto dispiaciuto  e si è sentito frainteso.

“Io sono da sempre con i deboli, la mia città è tollerante. Sto male? Tanto, perché non mi riconosco nel quadro che hanno dipinto”.

Ma anche aggiunto a proposito della sua ordinanza :

“Qualcosa nella forma si poteva cambiare. Ma i contenuti sono corretti“.

E così sembrano pensarla tanti comaschi, suoi elettori, intervistati dalla tv pubblica lo stesso giorno della manifestazione, nel mercato che si teneva a due passi dall’ex chiesa di San Francesco da dove era partita tutta la vicenda. Intanto, Como senza Frontiere non si è persa d’animo. Ecco che cosa si legge sul loro sito:

l cibo raccolto nel Bivacco solidale di Como il 23 dicembre alla ex Chiesa di San Francesco  è stato immediatamente portato, rispondendo all’appello di  don Leonello del Centro  al don Guanella, un degli attori più attivi della solidarietà concreta che fa onore alla città dell’accoglienza attaccata dall’ordinanza contro i poveri.

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