“Stop alle false cooperative!”. È questo il titolo dell’incontro promosso dalla Banca di Credito Cooperativo e della Valle del Lambro tenutosi lo scorso lunedì 12 ottobre a Triuggio. La serata aveva come obiettivo quello di raccogliere firme in favore di una proposta di legge che ha lo scopo di intensificare i controlli e sanzionare le false cooperative.“Alla Camera di Commercio di Monza e della Brianza sono iscritte più di 600 cooperative, ma solo 250 appartengono a consorzi o circoli cooperativi afferma Roberto D’Alessio, presidente del Consorzio Comunità Brianza, consorzio che unisce più di ventina di cooperative sociali.
Questo vuol dire – prosegue D’Alessio – che più della metà delle cooperative che opera sul nostro territorio non è soggetta a controlli da parte del Direzione Provinciale del Lavoro. Le leggi attuali non funzionano, è necessario un cambiamento.”
Anche il sistema bancario attraversa un periodo particolare, ha ricordato Silvano Camagni presidente della BCC di Triuggio. In particolare la proposta di riforma del Credito Cooperativo, presentata dall’attuale governo, lascia molto perplessi perché rischia di snaturare la mission e le finalità delle BCC. “Non mancherà occasione – ha concluso Camagni – per presentare al governo le nostre istanze e sottolineare che gli obiettivi del credito cooperativo sono, per natura e storia, al servizio e a sostegno del territorio.”
Poi Tempo Libero, il documentario girato all’interno del carcere di Monza, che racconta e presenta la vita nel carcere attraverso le testimonianze di detenuti, agenti di polizia penitenziaria, volontari, educatori e del direttore.
Non solo Tempo Libero ma anche il Dialogo, il giornale che mette in prima pagina la provocazione del bene come afferma il suo sottotitolo, è stato protagonista dell’incontro. Una sfida difficile che invita ad essere costruttivi hanno ricordato sia Roberto Caspani, moderatore della serata, che il nostro direttore, Fabrizio Annaro. Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Biffi, regista del docufilm.
L’incontro è terminato con l’intervento del Direttore del Carcere, Maria Pitaniello. Secondo il direttore “Ognuno deve fare il proprio pezzetto per migliorare la vita delle persone detenute e il loro reinserimento. Il documentario ha messo in risalto quanto sia importante il tema lavoro. Questa cosa mi tocca profondamente – ha proseguito il Direttore – perché se la comunità offre ai detenuti la possibilità di lavorare, sicuramente saranno restituiti alla società soggetti e persone migliori. La responsabilità del reinserimento e della rieducazione non può essere solo compito dell’Istituto Penitenziario, ma anche del territorio. Alle cooperative è affidato un grande compito che possiamo assolvere insieme con spirito di collaborazione”.
Isabella Procaccini