Venerdì 5 febbraio nella Sala Conferenze della Camera di Commercio si sono riunite le realtà cooperative di Monza e Brianza, per la scelta del nuovo comitato di Confcooperative. Un’occasione per riflettere sul futuro di questo settore che negli ultimi anni, a differenza della generale tendenza sociale ed economica, ha visto un incremento di attività, e un significativo incremento di occupati.
Come ha ricordato il coordinatore uscente del Comitato provinciale Roberto D’Alessio. «Si avverte l’esigenza di valorizzare e rilanciare il ruolo della cooperazione, non solo per il valore sociale dei suoi servizi, ma anche per il contributo economico arrecato all’intero sistema.
Le cooperative, infatti, nonostante il momento di crisi, hanno accresciuto il numero dei posti di lavoro e rafforzato, grazie alla loro attività, la coesione sociale del territorio. Vedendo i confini non come limiti, ma come luoghi dove si svolge un flusso continuo che non può essere ingabbiato in una specifica zona geografica».
Numerosi gli interventi al tavolo dei relatori aperti dal presidente della Provincia Gigi Ponti. «La crisi è un momento di cambiamento che ci costringe ad adeguarci – commenta, anche in riferimento alla riorganizzazione degli enti.
La Lombardia è una rete di territori alleati, ma è fondamentale che ci siano omogeneità e conoscenze tra le persone che la vivono». E riguardo ai futuri assetti territoriali ed istituzionali, Gigi Ponti aggiunge che «le decisioni vanno prese insieme e non è possibile lasciare a poche persone la responsabilità della scelta».
Anche l’assessore al Commercio di Monza Carlo Abbà ha ribadito l’importanza del mondo della cooperazione. «Rispetto a una normale azienda – commenta – avete la fortuna di non dover imbattervi nello stress dei profitti a ogni costo e delle scadenze trimestrali, potendo invece pensare e programmare una progettualità a lungo termine. Il mio consiglio è quello di promuovere partnership fra pubblico e privato e fra cooperative e reti di imprese». Paolo Ferrario di Confartigianato ha invece sottolineato le preoccupazioni di questo momento, preoccupazioni dettate dalle diverse opinioni che in ciascun ambito sono state messe in evidenza.
Pensiamo alla sanità che ha visto una riorganizzazione nella quale ha visto Monza e la Brianza aggregarsi con Lecco (trasformando così la vecchia Asl di Monza e Brianza in Ats), quello dell’edilizia convenzionata (Aler) con Varese e Como e infine quello dei traporti (Atm) con Milano. «Noi come rappresentanti degli artigiani – ha spiegato Ferrario – stiamo cercando di far valere la forza che l’artigianato ha sul territorio. Le alternative sono o entrare nella grande Brianza con Lecco e Como mantenendo così un certo ruolo primario o rientrare nella città metropolitana di Milano con un ruolo marginale e molto limitato».
Preoccupato anche il mondo del sindacato con gli interventi di Marco Viganò e Simone Pulici che hanno messo in luce gli effetti della crisi anche sul piano psicologico, perché non dimentichiamo, il lavoro è aspetto fondante e rappresenta una parte significativa dell’identità brianzola. Parole di ottimismo sono giunte da Enrico Novara della Compagnia delle Opere. «Il nostro obiettivo è sviluppare i talenti che l’uomo ha – commenta. Viviamo in un territorio dove talento e creatività sono diffusi, dobbiamo operare perché si allarghino le occasioni di crescita e sviluppo della collaborazione fra persona ».
E confcooperative? Quale sarà la sua organizzazione rispetto a Milano e alla Brianza? Sicuramente il nuovo Comitato appena insediato dovrà promuoversi fra le oltre 700 cooperative della Brianza. Attualmente solo la metà delle 700 aderiscono alle centrali cooperative di cui la maggioranza cooperative sono associate. a Conf e quindi ci sarà molto da lavorare. Prossimo appuntamento è il 12 marzo in Arengario a Monza con l’evento “La Cooperazione scende in piazza”, un’occasione per conoscere più da vicino il mondo cooperativo e le sue attività.
Fabrizio Annaro