Cottarelli: l’inflazione scenderà!

di Fabrizio Annaro

Inflazione, pil, deficit, tassi di interesse, disoccupazione, crescita, investimenti. Vocali che appartengono al lessico della scienza economica di cui non sempre riusciamo a comprenderne l’esatto significato.

Carlo Cottarelli, invece, economista,  esperto di bilancio statale, da pochi mesi senatore, ha reso semplice alcuni concetti difficili. Ha illustrato ad una platea di imprenditori, che aderiscono all’associazione UCID di Monza e Brianza (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), lo stato attuale dell’Economia.  

Una buona notizia: l’inflazione scenderà

La buona notizia – spiega Cottarelli – è che l’inflazione (aumento dei prezzi), stando alle ultime rilevazioni mensili, sta scendendo. Potrebbe dimezzarsi, stabilizzandosi, verso la fine del 2023,  attorno al 5%.  

Un bel risultato visto i forti  incrementi dei prezzi del secondo semestre del 2022.

E l’economia?

L’economia italiana ha superato il trauma della pandemia con un ottimo rimbalzo e con tassi di crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo indice che misura l’incremento della ricchezza nazionale) migliori rispetto alla media europea e superiori a quello tedesco.  

Ancora tante incertezze soprattutto sul versante geopolitico

Molti avevano previsto un autunno caldo dal punto di vista sociale ed economico. Invece è accaduto che l’economia europea e quella italiana siano riuscite ad attraversare senza grandi traumi l’emergenza della crisi energetica. Rimane molto alta, però, l’incertezza soprattutto in ambito geopolitico con la guerra russo-ucraina che non sembra volgere alla tregua. Anche sul versante energetico ci sono preoccupazioni. Per quest’anno abbiamo gas sufficiente a riscaldare le nostre case. Non è detto che sia così per  il prossimo inverno, quello del 2024.   

Quali prospettive per il prossimo decennio?

Ma quali saranno le prospettive economiche nel prossimo decennio per l’Italia e per l’Europa? Molto dipenderà – insiste Cottarelli – da come raggiungeremo gli obiettivi del PNRR  (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza), dalla riforma fiscale, se sarà fatta e come sarà varata, e dalla semplificazione amministrativa.

Sono queste le condizioni fondamentali per favorire investimenti pubblici e privati che potranno garantire un tasso di crescita per il nostro paese del 2% annuo (nel decennio ante pandemia l’Italia cresceva mediamente dello 0,3%!).

Inverno demografico? la soluzione è l’immigrazione

Altro tema da affrontare in sede europea e in ambito nazionale è quello della dimunuizione della popolazione e del rischio di trovarci, prima o poi, con più pensionati che lavoratori. Il nuovo governo si è posto l’obiettivo di far crescere il tasso di natalità per ogni mamma (attualmente è di circa 1,4 ed è il rapporto fra il numero dei nati diviso  la crescita media della popolazione).

Un’operazione complicata sostiene Cottarelli. La soluzione è molto antipopolare: si chiamma immigrazione. Nessun partito – ha affermato Cottarelli – si è posto seriamente la questione.  La soluzione, però, non è un’immigrazione tout court, ma  una seria politica  in grado di regolare i flussi migratori e stabilire saggi criteri per una equilibrata integrazione sociale.

Un disegno di legge per evitare “marziane” promesse elettorali 

Infine da senatore Cottarelli ha annunciato che “a giorni presenterò un disegno di legge che se approvato, imporrà a ciascun partito di indicare nei propri  programmi con quali risorse economiche intende realizzare le promesse elettorali spesso roboanti e difficilmente realizzabili. Si tratta di offrire agli elettori non solo trasparenza, ma serietà e concretezza. Sono sicuro che i partiti non accetteranno e che il Parlamento boccerà, ma io ci proverò!

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