Da Rischiatutto ad “Affari tuoi” – Le “due Italie” tra ricordi, impegno e vincere facile

Da Rischiatutto ad Affari TuoiStrumento innovativo e, inizialmente, non alla portata di tutti, la Televisione ebbe, in Italia, il suo momento di massima diffusione intorno agli anni Sessanta, e contribuì ad elevare il livello educativo della nostra popolazione; basti ricordare una trasmissione come Non è mai troppo tardi, in onda dal 1960 al 1968, programma di insegnamento elementare condotto dal maestro Alberto Manzi, rivolto a quegli adulti che non avevano ancora avuto l’opportunità di conseguire la licenza elementare. La televisione italiana è stata una delle più pedagogiche al mondo, almeno fino ad un certo punto della sua evoluzione. Ma poi, nel corso del tempo, qualcosa è cambiato…

Se presupponiamo che alcune trasmissioni televisive somigliano al pubblico a cui sono rivolte, ne consegue che un programma storico come Rischiatutto, in onda negli anni Settanta, fosse rivolto a chi coltivava interessi di natura culturale, mentre l’odierno Affari Tuoi, nel quale si aprono pacchi in modo casuale affidandosi esclusivamente alla buona o cattiva sorte, sia proposto ad un altro tipo di utenza.

Quindi, prendendo spunto da questi due popolari format televisivi, Antonio Capitano, blogger de Il Fatto Quotidiano, ci mostra in questo breve saggio quelle che sono, a suo giudizio, le principali differenze fra la società italiana attuale e quella di di quaranta anni fa.

Innanzitutto suddivide il popolo italiano in due grandi categorie distinte: da un lato ci sono coloro che combattono ogni giorno per ottenere risultati affidandosi alla propria preparazione e seguendo le regole, dall’altro c’è chi cerca facili scorciatoie per raggiungere gli obiettivi: due Italie che sembrano muoversi senza interagire l’una con l’altra, quasi scorressero su binari paralleli.

In una raccolta di riflessioni brevi che trattano diversi argomenti, l’autore si sofferma sulla rarefazione di quei valori che dovrebbero essere alla base di ogni società coesa e civile, osserva che l’uso delle nuove tecnologie dovrebbe essere accompagnato da un adeguamento dell’etica comportamentale degli utenti, e si chiede in quale momento la modernità abbia sorpassato e schiacciato la convivenza civile con le sue regole.

Antonio CapitanoFra ricordi personali, rievocazione accurata di episodi della nostra storia recente e descrizione delle usanze vecchie e nuove del nostro Paese, lo scrittore ci conduce sapientemente in questo breve viaggio esortandoci a recuperare ciò che ritiene che dia veramente senso alla vita: il godere delle cose semplici e il dare la giusta importanza ai sentimenti.

 

Valeria Savio

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