Dalle bottiglie di birra la soluzione dell’emergenza spiagge


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Ogni anno l’erosione delle coste elimina circa due terzi delle spiagge nel mondo. Un problema che colpisce numerose popolazioni costiere e che spesso rappresenta non solo un danno economico per le attività svolte lungo le spiagge, ma anche un problema di sicurezza per i cittadini che popolano le abitazioni limitrofe.

Una possibile soluzione a questo problema potrebbe arrivare da un’iniziativa dell’azienda neozelandese produttrice di birra di nome DB Breweries.

L’azienda ha infatti costruito una macchina in grado di ridurre le proprie bottiglie di birra in sabbia così da poterla riutilizzare per contrastare il fenomeno dell’erosione delle costiere. Per farlo la macchina rimuove l’etichetta, frantuma la bottiglia in frammenti che tratta successivamente con uno screener in grado di ridurne ulteriormente le dimensioni. Tutto il processo richiede qualche secondo e produce 200 grammi di sabbia da ogni bottiglia di vetro. Grazie a questo processo si possono ottenere 100 tonnellate di sabbia ogni 500.000 bottiglie di birra.

                                                                                                         

Per ora il macchinario è a disposizione delle imprese edili e partner commerciali, in modo che possano utilizzare il prodotto trasformato come sabbia da costruzione. L’azienda ha in programma di finalizzare un contratto di fornitura di birra per due anni con Drymix, il più grande produttore di cemento in sacchi della Nuova Zelanda.

Secondo Simon Smith, marchio PR e responsabile digitale per DB Breweries “l’obiettivo finale è quello di spingere le persone a riciclare dando loro un’immagine di che cosa esattamente significhi farlo, invece di lasciarlo come un’astrazione. La nostra ambizione per la campagna è che le persone abbiano qualcosa di tangibile a cui pensare, come ad esempio l’amore delle nostre belle spiagge, come promemoria per riciclare”.

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