di Fabrizio Annaro
Marco Riboldi, redattore de Il Dialogo di Monza, racconta che a Firenze, a Palazzo Vecchio, si trova una targa con una citazione dal canto XVI (109-110) del Paradiso di Dante: “Oh quali io vidi quei che son disfatti per lor superbia”.
Le parole del sommo poeta sono un invito rivolto a tutti (personalmente le trovo particolarmente indicate per la classe dirigente), a non farsi sedurre dalla superbia, poiché tanti si sono rovinati a causa sua. La superbia, l’arroganza, la presunzione che le proprie ragioni valgano più di quelle degli altri, il senso di superiorità, l’ostentato disprezzo verso chi non la pensa come noi, oltre che ad essere atteggiamenti figli dell’ignoranza, nella maggior parte dei casi ci complicano notevolmente la vita e le relazioni.
I paradossi della Storia: il volto del trumpismo
Quando alla superbia si accompagna la menzogna, l’effetto è poi dirompente. Paradossalmente l’insurrezione di Washington ha svelato il vero volto del “movimento patriottico” guidato da Trump: un volto populista, violento sia nel linguaggio sia nelle azioni.
Sarebbe un grave errore spiegare il populismo come un fenomeno “sbagliato”. Sarebbe una valutazione moralistica. Un giudizio proclamato dai nostri “comodi divani”.
I populisti interpretano il profondo disagio provocato della globalizzazione e acuito dalla pandemia. Il populismo con i suoi semplici slogan e le sue bugie è comunque in grado di generare una reazione di fronte alle ingiustizie e alle disuguaglianze e magari anche una speranza.
Il compito di Biden
Ora tocca a Biden. Il neopresidente è chiamato a fare quello che le élite e gli stessi democratici non sono riusciti a realizzare: politiche sociali ed economiche più giuste, più eque, rispettose dell’ambiente e della persona. La speranza è che Biden riesca a far venir meno le cause che generano tanto disagio.
Una crisi nella crisi: ansie, paure e il desiderio di protezione
Uno degli effetti del COVID19, oltre a quello più evidente di aver seminato dolore e morte, è quello di essersi infilato fra le crepe delle tante fragilità diffondendo ansia e paura. Oggi il sentimento più diffuso è l’incertezza. Una crisi di governo, in una fase così complicata e delicata, pare a molti una follia.
L’opinione pubblica e la maggior parte dei cittadini (di destra, centro e sinistra che siano) sono sbigottiti per ciò che sta accadendo nel nostro paese. E’ come se in una famiglia, mentre la casa brucia, i genitori litigassero per cose futili.
In questo momento così drammatico le persone hanno bisogno di sentirsi protette.
Confidiamo nel Presidente Mattarella
Oggi, come afferma, il Presidente Mattarella, serve costruire, serve fiducia, occorre spirito di rinascita, intraprendenza made in Italy. Confidiamo che il suo monito sia ascoltato e condiviso.
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