Alcide De Gasperi, trentino, è considerato fra i padri fondatori della Repubblica Italiana e, insieme al francese Robert Schuman, al tedesco Konrad Adenauer e all’italiano Altiero Spinelli, uno dei fautori dell’Unione Europea. La Chiesa Cattolica lo considera “Servo di Dio” ed è in corso la causa di beatificazione. De Gasperi fu uomo lungimirante e concreto. Membro del CNL (Comitato di Liberazione Nazionale) diventa Primo ministro subito dopo la liberazione. Convince gli americani a finanziare la ricostruzione. Vince l’elezioni del ’48 che daranno alla DC la maggioranza assoluta dei voti.
Malgrado la maggioranza assoluta dei parlamentari, De Gasperi chiede ai partiti laici di centro di entrare nel governo. Una mossa giudicata da Indro Montanelli come «un modo per sottrarre il suo partito, la DC, al pericolo di diventare vassallo della Chiesa e per togliere alla Chiesa la tentazione di servirsi del partito per governare l’Italia come una parrocchia».
Alcide De Gasperi si spense il 19 agosto 1954 nella sua casa in Val di Sella. Le sue ultime parole furono: ‹‹Gesú! Gesú!››
Cinque giorni prima della morte, disse alla figlia Maria Romana: «Adesso ho fatto tutto ciò ch’era in mio potere, la mia coscienza è in pace. Vedi, il Signore ti fa lavorare, ti permette di fare progetti, ti dà energia e vita. Poi, quando credi di essere necessario e indispensabile, ti toglie tutto improvvisamente. Ti fa capire che sei soltanto utile, ti dice: ora basta, puoi andare. E tu non vuoi, vorresti presentarti al di là, col tuo compito ben finito e preciso. La nostra piccola mente umana non si rassegna a lasciare ad altri l’oggetto della propria passione incompiuto.»
Fabrizio Annaro