Il Dialogo del cuore: Marco Mengoni

Chi ha avuto fortuna nella vita si ricorda di coloro (e sono tanti) che stanno peggio? I cosiddetti big sono grandi anche in beneficenza? Le stelle brillano in solidarietà? Le risposte in questo viaggio alla scoperta del senso della prossimità dei personaggi famosi guidato dal giornalista-scrittore Claudio Pollastri

Le “due vite” che hanno fatto vincere a Marco Mengoni la 73esima edizione del Festival di Sanremo si uniscono in un assolo umanitario “c’è troppa sofferenza nel mondo”. Il vero premio sul palco dell’Ariston Mengoni l’ha conquistato al momento della consegna del trofeo “lo dedico a tutte le donne e a chi ha lavorato duramente per questo spettacolo”.

Il mondo dello spettacolo ha sempre avuto un posto speciale nel suo cuore tanto da partecipare durante la pandemia a concerti online di beneficenza in favore dei musicisti rimasti senza lavoro “la musica dev’essere un collante sociale specialmente nei momenti difficili”. Le note diventano un inno di ringraziamento per chi, come la Protezione Civile e il personale medico e sanitario, nei giorni drammatici del Covid ha lavorato duramente per salvare più vite possibile mettendo a rischio la propria “veri angeli, sempre in prima linea come in una guerra”.

Marco Mengoni a Bergamo la città più martoriata dal Covid

La profonda sensibilità di Mengoni l’ha portato a cantare in una specie di pellegrinaggio votivo a Bergamo la città più martoriata dal virus “la musica trasmette emozioni e crea condivisione, ma deve diffondere messaggi giusti affinché le persone possano riflettere sulle proprie azioni”.

Quando la generosità è autentica non segue scalette programmate ma va dove la porta la necessità. Così succede che si presenti all’improvviso al Teatro delle Muse di Ancona durante una serata di raccolta destinata alla Fondazione Ospedali Riuniti facendo lievitare gli incassi di beneficenza per la campagna “Salute del respiro”.

Il senso di Mengoni per la natura si esprime in ogni evento pubblico. Con un tour negli stadi ha garantito 30 milioni di litri di acqua alle famiglie di Kiteto, in Tanzania “i primi waterequal al mondo… per ogni singola persona coinvolta nel tour verranno donati 250 litri di acqua da destinare a una famiglia di questo villaggio che da sempre ha il problema dell’acqua”.

Anche un simbolo identitario come le sue famose canotte può trasformarsi in beneficenza. Così ha creato un modello unico col suo autografato per aiutare l’Associazione Tumori Toscana A.T.T. “occuparmi del dolore degli altri dà un senso al mio successo”.

Dalla canotta al glamour per correre in aiuto dei più piccoli che soffrono. Non ha esitato un istante “il tempo è preziosissimo” per partecipare alla lotteria organizzata all’Ippodromo del Galoppo di San Siro a Milano in favore della Onlus Amici del Bambino malato “vorrei asciugare le lacrime di tutti i bambini che soffrono”.

Una sofferenza ancora più straziante perché tocca i più indifesi “è il motivo struggente che mi fa collaborare con Telethon come una sfida alla sfortuna”.

Per vincere questa sfida ha partecipato a specialità in cui non eccelle come il torneo Calcio Balilla Solidale in Musica organizzato durante il Festival da Play2Give e Nazionale Cantanti dove a trionfare è stata la solidarietà “è fondamentale la testimonianza, essere presenti, vigilare sulla sofferenza degli invisibili”.

Già, vigilare. Denunciare. E fornire anche delle risposte. Come canta nell’incipit del brano vincitore del Festival“siamo i soli svegli in tutto l’universo”. Per salvarlo.

Il trionfo a Sanremo 2023
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