di Enzo Biffi
“Jacob ha perso il figlio nell’attacco di Hamas del sette ottobre e ora chiede di fermare i bombardamenti e l’uccisione dei bambini. Mette in scacco la sua angoscia e rivendica l’urgenza di trovare un modo per vivere insieme al popolo palestinese.”
Questo giornale da dieci anni cerca di stanare notizie come questa. Fra le macerie di un giornalismo di effetto e di polemica cerca qualche “buona parola” sopravvissuta, sulla quale appoggiare il pilastro della ricostruzione.
Crediamo nella necessità di sentirci attraversare dal positivo, per stare meglio e per non darla vinta a dolore e rassegnazione. Sentiamo il dovere di raccogliere la sfida, ogni giorno più aspra, di raccontare il bene.
Questo continua a essere per me questo giornale: lo stimolo a scovare e dar luce a qualche buona storia, esercizio utile a guardare al domani da prospettiva di speranza.
Certo qualche volta il rischio è di apparire a tratti ingenui e idealisti ma, l’orgoglio del navigare controvento, quando la destinazione è nobile, ci fa tener dritta la barra…da dieci anni, e ancora.