Donne, che storia! Laura Bassi

di Francesca Radaelli

La prima donna al mondo a ricoprire una cattedra universitaria non proveniva da una famiglia nobile, né dalla ricca borghesia.

Se Laura Maria Caterina Bassi, nata a Bologna nel 1711, poté ricevere un’istruzione, il merito fu soprattutto del medico di famiglia, Gaetano Tacconi, che era anche professore di medicina all’Università di Bologna. Fu lui a riconoscere nella bambina un’intelligenza fuori dal comune e un talento da coltivare. Malgrado l’origine familiare modesta, Laura divenne così una bambina prodigio, in grado di suscitare la curiosità e l’ammirazione degli uomini di scienza che gravitavano intorno all’ambiente universitario della città emiliana.

La carriera universitaria

Nel 1732 ottenne la laurea in fisica e subito dopo le venne assegnata una cattedra all’Università di Bologna, per volontà del papa Benedetto XIV. La sua prima lezione richiamò una gran folla di spettatori: per la prima volta una donna parlava da una cattedra universitaria. In effetti, in quanto donna, poteva tenere lezioni pubbliche solo in seguito all’approvazione del Senato accademico. Divenne celebre più come attrazione per il pubblico che per i suoi meriti scientifici: in molti partecipavano alle sue lezioni pubbliche spinti soprattutto dalla curiosità di veder parlare la “vergine colta”.

Nel 1738 sposò Giuseppe Veratti, un collega scienziato, da cui ebbe ben otto figli. La maternità però non ostacolò affatto i suoi progetti scientifici. Proprio insieme al marito, infatti, riuscì ad aprire una scuola di fisica sperimentale privata, con un laboratorio scientifico, che divenne punto di ritrovo per giovani studenti e famosi scienziati. Qui, fuori dai vincoli imposti dall’Università, potè tenere il proprio corso di fisica sperimentale newtoniana.

Nel corso della sua vita stabilì e mantenne contatti con i principali esponenti del mondo scientifico settecentesco, da Voltaire a Volta. Ma fu solo nel 1776, a 65 anni, che venne nominata professore di Fisica sperimentale presso l’Istituto delle Scienze, ottenendo finalmente anche un riconoscimento istituzionale della sua attività.

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