Donne, che storia! Laura Lamarra

di Veronica Todaro

“Lasciatevi ispirare dalla vita e siate fonte di ispirazione per gli altri. Nella condivisione c’è amore, risorsa di preziosità vitale”.

Sono queste le parole con cui inizia il libro scritto da Laura Lamarra, al suo primo debutto nel panorama letterario uscito la primavera scorsa con “La vita che indosso”, definito “un inno alla vita, alla sua preziosità, alla sua bellezza”.

Professionista multidisciplinare, certificata a livello internazionale, dal curriculum “invidiabile” come ha scritto di lei Millionaire (il mensile di business più letto in Italia, ndr), frutto di studio e lavoro incessanti.

Una spiccata vocazione per la gestione di progetti di business strategy, organizzazione e comunicazione, con ruoli di responsabilità, come quando la segreteria dell’allora ministro per l’Innovazione e le tecnologie Lucio Stanca la chiama per entrare a far parte nella crème dei nove direttori di Expo 2015, unica donna nel top management nella grande rassegna che ha rilanciato l’immagine dell’Italia, e di Milano, nel mondo.

Cultrice della materia in diritto e governance ambientale presso la Facoltà di Scienze Politiche e sociali dell’Università degli Studi di Pavia, dove si occupa, come freelance, di promozione delle attività dell’ateneo, marketing, pubbliche relazioni e comunicazione, organizza eventi e collabora allo studio, ricerca e sviluppo della didattica dei dipartimenti di Scienze politiche e sociali e ricerche aziendali.

Foto della copertina del libro “La vita che indosso” di Laura Lamarra

“Fermarsi un momento, guardarsi dentro, mettersi in discussione, conoscersi davvero, acquisire consapevolezza di sé, lavorare sui punti di forza, virtù divine, vilipendio se inespresse, coccolare le debolezze, accettarle e migliorarle amorevolmente; sperimentare, nel rispetto altrui e senza timore, definendo sani confini con rigore; crescere, mettersi alla prova, cadere e rialzarsi, affrontare incertezze, paure e cambi, è un percorso tanto difficile quanto di un fascino incredibile. È la vita!”.

Tra episodi di vita privati, anche dolorosi e momenti professionali, nel libro si dipana il racconto di una vita, che arriva a toccare temi profondi, come quello del ruolo della donna nella società contemporanea.

Già da piccola aveva le idee ben chiare in testa: “Volevo fare la differenza e ancora oggi indosso metaforicamente un cappello ogni volta che mi lancio in una nuova sfida. Lasciarsi meravigliare dalla vita e condividere le meraviglie dei suoi misteri è il modo migliore di “indossare la vita” che conosco”.

Come quella di consulente per Expo Dubai o la nuova avventura di Laurus Project, un network di “boutique” di consulenza in grado di offrire servizi di assistenza e supporto specialistico a professionisti, studi e aziende nell’ideazione, sviluppo, gestione e promozione di progetti di sviluppo business, di cui la manager è fondatrice. Mentre nel cassetto c’è già il sogno di un secondo libro.

“Nei momenti di luce soffusa o in piena oscurità, nei bivi, nelle indecisioni, nelle prove e nei vuoti esistenziali, sarà più facile rimanere fedeli a se stessi, al proprio sentire, superare gli scoramenti e trovare in noi quella forza vitale, per rinnovarsi e cambiare, che nulla, se non la nostra cecità, potrà mai soffocare”.

“Non temete la vita, interrogatela, restate in ascolto e lasciate che fluisca, lei conosce la strada e sa sempre come indicarla, anche quando il mistero si fa fitto e il buio pare prevalga.

Indossate sempre la vostra vita, non quella degli altri. È il mio miglior augurio”.

 

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