Dove sono finite le bandiere del calcio?

zanettiNon esistono più le bandiere del calcio di una volta, giocatori che passano la loro vita con un’unica maglia addosso e che provano nei confronti di quella casacca un vero e proprio amore. Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere Maldini, Zanetti, Totti, autentici fuoriclasse nonché simboli delle proprie squadre, rispettivamente di Milan, Inter e Roma.

tottiQuesti giocatori erano i capitani delle loro squadre, Totti lo è ancora, mentre gli altri due si sono ritirati. Il capitano è da sempre il simbolo di una squadra, colui che tutti conoscono, anche le persone meno esperte di calcio in molti casi.

Se adesso chiedessimo ad un tifoso milanista chi è il leader della propria squadra, egli non saprebbe rispondere. Nell’attuale stagione sono stati ben sette i capitani, un numero incredibile. Basti pensare che in campo vanno undici giocatori e di solito in una squadra se dovesse mancare per squalifica o infortunio il capitano, il ruolo verrebbe ricoperto dal vice-capitano.

maldiniLa guida carismatica in un team è fondamentale, in qualsiasi gioco di squadra esiste questa figura, e continuare a passare la fascia di braccio in braccio è un sintomo di confusione, oltre che di mancanza di personalità e di poca chiarezza nel progetto.

Quali sono i principali motivi per cui non esistono più le suddette bandiere del calcio?

Il motivo è principalmente uno: i soldi. Il mondo del calcio è un vero e proprio business. I giocatori, per quanto sostengano di essere affezionati alla maglia, alla città ed ai propri tifosi, non declinano più le offerte faraoniche provenienti da altri paesi o da altre società appartenenti allo stesso campionato.

facchettiAnni fa certi giocatori non avrebbero mai pensato di vestire nel corso della propria carriera le maglie di entrambe le squadre della stessa città, basti pensare per esempio a Pirlo, Ibrahimovic e Seedorf tre calciatori che nel corso della loro carriera hanno vestito le casacche di Inter e Milan (i primi due anche della Juventus!). Dov’è finito l’attaccamento alla maglia?

Al calcio attuale mancano queste figure, simboli dei club, punti di riferimento per qualsiasi tifoso, di ogni età e soprattutto all’estero. I giocatori sono interessati soltanto al loro stipendio, la società che li ingaggia è un aspetto di secondo ordine.

L’augurio è che le future generazioni possano tornare a vedere nelle loro squadre le bandiere calcistiche di qualche anno fa, che sembrano ormai essere scomparse.

Alessandro Cosattini

 

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