di Aldo Germani
Aldo Germani, scrittore esordiente di Seregno autore del romanzo “Le quattro del mattino” racconta per il Dialogo le sue “Eccezioni“.
“Le eccezioni sono piccoli tasselli che muovono la storia: un incontro speciale, un gol in rovesciata, un bacio rubato”
Eventi. Rari e dirompenti. Inattesi e vitali. Cerco quelli che più si discostano dal tracciato consueto dei giorni: eccezionali, appunto. Vorrei scrivere di loro, in questa rubrica, del modo in cui ci sorprendono e del cambiamento che generano. Niente di epico o stratosferico, s’intende, cerco piccoli lampi nel buio. Sfumature che prendono forma senza preavviso, pieghe sottili in un vestito stirato, onde d’urto efficaci per quanto leggere.
Un gol in rovesciata.
Un bacio rubato.
Un incontro speciale.
Un libro, quello solo, tra i tanti.
La foto datata di un figlio felice.
L’attimo miracoloso in cui nasce un’idea.
Anomalie del sistema, virate improvvise: frutto del caso o di una vertigine a cui non abbiamo saputo resistere. Bagliori fortuiti o nati dal genio creativo di cui siamo capaci. Coincidenze, imperfezioni, variazioni invisibili a occhi assuefatti. Spesso paiono dettagli futili e invece muovono l’universo.
È il gioco che da sempre chiamano “evoluzione della specie”: le stesse piccole mutazioni che stanno alla base di ogni deriva genetica. Perché chi resta sempre uguale a se stesso non sopravvive. È questo il contributo alla vita che portano con sé le eccezioni.
E ce ne sono molte, ne sono convinto: eccezioni seminate un po’ ovunque, nella vita di tutti. Non siamo abituati a coglierle, o forse ne abbiamo paura. Perché innescano un movimento, agitano le acque, provocano una trasformazione. E abitano l’inconsueto, l’insensato, spesso l’illecito. Sono pura assenza di equilibrio, quando l’equilibrio è ciò che invece ci teniamo solitamente stretto, per paura di cadere. Sono ebbrezza da infinito, incertezza, errore, imprevedibilità. Sono un giro oltre confine, una caduta di metri nel vuoto, uno strappo nel cielo basso da cui cacciare fuori la testa. Per un breve contatto, con la bellezza.
Spesso non è che una percezione fugace, il barlume di un lampo, ma è quanto basta per aprire una strada, modificare una rotta, recuperare energie che davamo smarrite.
Cerco quelle situazioni che si staccano dal previsto, che squarciano il velo dell’opportuno e ci colgono di sorpresa! Con una novità assoluta o con un’emozione strappata al passato. Le si riconosce perché in un caso come nell’altro la vita, subito dopo, pur con un piccolo scarto, non è più quella di prima.
Insieme a voi, nelle prossime settimane, vorrei provare a raccontare eccezioni.