di Marco Riboldi
Continuiamo nel nostro tentativo di capire cosa può capitare nel “dopo coronavirus”, soprattutto nel campo dell’economia.
Oggi diamo la parola a Nicola Caloni, imprenditore del ramo trasporti, che presiede Confimi, l’associazione che raggruppa le piccole e medie industrie manifatturiere, che, come noto, rappresentano un fenomeno produttivo straordinario e contribuiscono a pare del nostro paese la seconda nazione manifatturiera d’Europa.
Nel ringraziarlo per la collaborazione, leggiamo le sue risposte alle domande che abbiamo posto.
Direi che è del tutto inutile nutrire grandi illusioni: questa pandemia lascerà dietro di sé una situazione grave. Quali sono le sue previsioni per l’economia italiana in generale e per quella del nostro territorio in particolare?
La situazione è indubbiamente grave e lascerà significative ripercussioni. Quanto sarà incisiva la portata del disagio derivante dalla pandemia dipenderà molto dalla durata del lockdown. La ripresa sarà lenta, ma prima le condizioni lo permetteranno meglio sarà per l’economia e, altrettanto importante, gioverà allo spirito di tutti noi. Come andrà l’economia in generale dipende da alcuni fattori e alcuni distinguo. Se lo Stato riuscirà a sostenerci, due mesi di stop si possono “spalmare” in due-tre anni e il problema diventerebbe relativo, ma è necessario saperlo con certezza. Se invece rimane tutto sulle spalle delle singole aziende…due mesi o più di inattività saranno fatali per molte. I distinguo sono legali alle attività: il commercio al dettaglio, lo spettacolo, gli artigiani, la ristorazione, ecc… saranno i più traumatizzati. Le piccole/medie imprese si salveranno se riusciranno, finalmente, a far gruppo e ad aiutarsi l’un l’altra. Per le grandi realtà penso cambierà poco o nulla, anzi: qualcuno cinicamente ne approfitterà per conquistare quote di mercato. Parlando di Brianza, formata tipicamente da piccole/medie imprese… Brianzoli: impariamo una volta per tutte a collaborare tra noi in senso pieno o saranno guai; questo è il mio modesto consiglio.
Al momento molte aziende sono di fatto chiuse o lavorano al minimo. Al momento della ripresa potremo sperare nel consueto attivismo quasi miracoloso del nostro settore manifatturiero? e quali aiuti saranno necessari?
Gli italiani sono dinamici e sapranno ripartire e ricostruire anche in nuove condizioni, che sicuramente saranno diverse da quelle passate. I brianzoli in particolare sono da sempre estrosi e gran lavoratori, quindi ci rimboccheremo le maniche come sempre e ci adatteremo ai cambiamenti, ma servono certezze e sostegni. Mi permetto di far notare che per le aziende nessuno hai mai parlato di sostegni economici, salvo le forme di cassa integrazione in deroga, e nemmeno sono stati chiesti dalle associazioni datoriali. Quello che chiediamo, e di cui abbiamo estremo ed urgente bisogno, sono aiuti finanziari concreti. Soldi, in poche parole, che sono indispensabili per superare la contingenza e che restituiremo. Considerato che non chiediamo aiuti a fondo perso, quelli giustamente riserviamoli ai singoli cittadini, alle partite IVA, agli artigiani, beh, almeno questo ce lo aspetteremmo.
Non è il momento giusto per critiche e recriminazioni, però la sensazione è che il settore produttivo soffra le incertezze, i rinvii, la poca chiarezza decisionale della politica e della burocrazia. Cosa deve cambiare in questi aspetti della nostra vita pubblica quando sarà il momento di ricominciare?
Tutto, o quasi. Fare passi indietro, correggere i propri difetti non è mai semplice. Serve uno shock e quindi paradossalmente questa pandemia (che avremmo volentieri evitato!) può diventare in certa misura un’occasione. I problemi atavici, i difetti di sempre li conosciamo ma per un motivo o per l’altro nessuno ha avuto il coraggio di intervenire. Ora che questa terribile situazione ha fatto duramente percepire il riflesso derivante da lacune mai risolte, almeno approfittiamone per cambiare in meglio.
Vuol inviare un messaggio ai cittadini di Monza e Brianza?
Ricordiamoci di questo brutto periodo. Non cediamo alla voglia, umana e naturale, di lasciarci tutto alle spalle e dimenticare. Prendiamo nota di tutto. Molte persone stanno tirando fuori il meglio di sé: ricondiamocelo nei giorni a venire, perché se lo meritano. Molti altri stanno tirando fuori il peggio di sé: ricordiamocelo nei giorni a venire, perché se lo meritano…