Eduardo e il gusto amaro della verità

eduardo_de_filippo

di Roberta Romano

«Napule è ‘nu paese curioso
è ‘nu teatro antico.. sempre apierto!
Ce nasce gente ca senza cuncierto
scenne p’ strate e sape recità.
«Napule è ‘nu paese curioso
è ‘nu teatro antico.. sempre apierto!
Ce nasce gente ca senza cuncierto
scenne p’ strate e sape recità».

Come tutti aveva un nome ed un cognome: Edoardo De Filippo, eppure da sempre era ed è conosciuto semplicemente come Eduardo.

La fronte un po’ stempiata, il volto magro solcato dalle rughe del tempo, i baffi sempre al loro posto contribuiscono a creare il mito intorno alla sua persona.

Riconosciuto universalmente come uno dei più grandi artisti ed intellettuali del Novecento, Edoardo è stato autore ed interprete di numerose opere teatrali tradotte e rappresentate all’estero da artisti di tutto il mondo.

La verità, era questa la parola d’ordine che accompagnava le sue opere e che ha caratterizzato tutta la sua vita. La verità nascosta nella sua bella Napoli Milionaria, la Napoli superstiziosa e quella piena di tradizioni. Edoardo deve il suo successo alla sua totale incapacità di fingere, al suo portare in scena la vita vera di tutti i giorni. È per questo che sul palco insieme a lui era accompagnato spesso dai suoi fratelli, perché quello che veniva raccontato non era mai frutto di un vero e proprio copione.

Alle assi del teatro De Filippo ha dedicato la sua vita, ed il teatro italiano deve tanto alla sua capacità di inquadrare il periodo storico che egli viveva.

Fu nominato Senatore a vita e nonostante questa alta carica scelse di continuare a battersi per i più deboli. La prostituta Filomena Martorano, il povero Peppino costretto ad impegnare gli averi per fare regali alla propria moglie, il giovane mago Sik-Sik autore di imbrogli pur di ottenere il guadagno necessario al sostentamento della famiglia sono i personaggi creati da De Filippo per far comprendere la difficile posizione dei più deboli in una società troppo frettolosa e concentrata sulle futilità. Le sue commedie lasciano in bocca il gusto amaro della verità ed è per questo che ancora oggi sono portate in scena e colpiscono gli spettatori di tutto il modo.

Il 31 ottobre 1984 Edoardo è morto lasciando un grande vuoto nei cuori dei napoletani e di tutti gli italiani. Ma la sua memoria, le sue commedie e persino le sue semplici frasi contribuiscono ad alleviare la grande perdita. Egli stesso aveva parlato della sua morte, vista come conclusione di una vita dedicata interamente agli altri ed al teatro.

« … è stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato».

image_pdfVersione stampabile