En plein air: Monte Isola, la perla del lago d’Iseo

da Ilainmovimento – logo di Filippo Carletti

L’En plein air di questa settimana è dedicato a Monte Isola, la perla del lago d’Iseo. Qui c’è l’imbarazzo della scelta: si può fare il giro dell’isola a piedi, in bicicletta, in mountain bike o semplicemente addentrarsi nei sentieri o raggiungere il santuario della Madonna della Ceriola.

Il periplo è di 9 km e per la passeggiata a piedi bisogna considerare un tempo di  circa 3 h. mentre per andata/ritorno al santuario (4 km) ne bastano un paio.

Monte Isola è una montagna verde che emerge al centro del lago d’Iseo, un paesaggio particolare, suggestivo e bellissimo. E’ anche l’isola lacustre più grande d’Italia.

 

Qui sono vietate le automobili; le uniche autorizzate sono riservate a servizi importanti (medico, parroco, ambulanza, vigili e taxi). Gli isolani utilizzano i motocicli mentre i turisti possono utilizzare biciclette,  i piccoli bus dell’isola o, come vi propongo, camminare e ne vale davvero la pena.

A Monte Isola si arriva con i traghetti che fanno la spola da vari paesi che si affacciano sul lago. Noi abbiamo preso il traghetto a Sulzano (tratta Sulzano /Peschiera Maraglio) che parte ogni 15/20 minuti. La traversata è  piacevole ed è la più breve, i due centri distano meno di un chilometro.
 
Si sbarca a Peschiera Maraglio, un borgo pittoresco nato nel tardo medioevo, come stazione di pesca di Iseo. Stretti vicoli, scale, archi scendono verso il lungo lago e raccontano la storia dei pescatori e le tradizioni legate al passato come la produzione delle reti da pesca.
 
Dopo aver gironzolato per il borgo, iniziamo la camminata che vi consiglio di fare in senso antiorario. Con il lago sulla nostra destra, usciamo dal paese e ci incamminiamo  sul lato dell’isola che digrada più  dolcemente e camminiamo in piano sulla riva o poco distante da essa.
Si giunge in fretta a Carzano piccolo borgo nella punta nord-orientale, che sembra emergere dal lago e arrampicarsi  sulle pendici verdi della costa qui più alta e ripida.
 
La strada stretta attraversa il centro storico, con due piccoli porticcioli fra le antiche case dei pescatori.
 

Si  prosegue senza lasciare la via principale e qui la costa è meno dolce: si incontrano saliscendi e,  ad un tratto, si scorge l’isola di Loreto.

Isola di Loreto
 
L’ isola è privata,  quindi non visitabile, ed è abitata da molti secoli . Nel XV secolo fu di proprietà delle Clarisse che vi costruirono un convento, poi abbandonato. Passata di proprietà, vi fu costruito un castello in stile neogotico, con il porticciolo e due torrette. 
Oggi è possibile ammirare la villa, costruita agli inizi del secolo, che sorge su uno scoglio a strapiombo sul lago ed ha un aspetto molto suggestivo grazie ai muri di pietra chiara, al torretta e alle merlature, nonché il porticciolo e le due torrette faro.

Continuando in salita si arriva a Siviano,  posto su di un’altura nell’angolo nord-occidentale dell’isola. 

Qui si trova la torre medioevale Martinengo che è quel che resta dell’omonimo castello, di cui facevano parte probabilmente anche gli edifici attigui. Sul paese svetta la chiesa parrocchiale.

 
Si prosegue un po’ sopraelevati rispetto al lago e immersi nel verde fino ad arrivare a Sinchignano: al bivio si tiene la destra procedendo per Menzino e Sensole, la strada scende le pendici ripide e boscose della punta di Sensole. 
Sulla destra un vialetto permette di arrivare al paese più velocemente.

Di fronte al porticciolo, c’è l’isolotto di San Paolo mentre sul promontorio al di sopra del paese si staglia Rocca Olofredi.

L’isola di San Paolo, anch’essa di proprietà privata, è stata sede dalla fine dell’anno mille di un convento di frati cluniacensi, poi dei frati minori dell’osservanza fino al 1783 e quando gli ultimi frati furono trasferiti  l’isola fu venduta. 
Un viottolo in salita riporta sulla strada principale, che fra il verde degli olivi torna  litoranea  sul tracciato dell’antico viale degli Ulivi, lungo la sponda meridionale  fino a Peschiera Maraglio.
 
Riposati e rifocillati, dopo aver curiosato un po’ in giro, si riparte per il Santuario della Madonna di Ceriola, ovvero per la cima più alta dell’isola da dove si gode una vista e un panorama unico su tutto il lago, le sue coste, le montagne che lo circondano e le dolci colline della Franciacorta.
 
 
Vi consiglio il sentiero 1 che, da Peschiera Maraglio arriva a Cure per poi salire al Santuario. Si trova proprio fuori dall’ufficio informazioni: dal vialetto a volta che lo costeggia, si sale nel centro abitato.
 
Dopo una rampa di scale si trova la strada principale, la si attraversa e si entra nel bosco sul sentiero a sinistra che inizia a  gradoni  ma subito diventa sterrato.
 
Si continua a salire fra alberi e scorci spettacolari fino ad una piccola area picnic attrezzata, si sale ancora un poco e si rimane abbagliati dalla vista di Sensole con la sua rocca e dell’isola di San Paolo. 
 
Il sentiero si fa più dolce e attraversando boschi di castagni arriva a Cure,  si cammina
per l’abitato fino all’edicola dedicata alla Madonna. Si svolta a destra e si imbocca la mulattiera che entra nel bosco.
 

 

Superate alcune vecchie case in pietra, un bell’arco a tutto sesto indica l’inizio della via Crucis che conduce al Santuario. In meno di 20 minuti si arriva e si è subito rapiti dal panorama veramente unico che ci circonda.
E’ possibile, se siete proprio stanchi, arrivare anche con un servizio bus che parte da Peschiera Maraglio ed termina a Cure.
 
Molte altre strade ed escursioni portano sin qui attraversando l’isola e antichi e suggestivi borghi.  Varrebbe la pena trascorrere almeno un paio di giorni sull’isola  per esplorarle tutte.
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