di Giorgia Felici
“E’ una città così bella……ma perché non ci fate un festival?”. Così disse a metà degli anni ’70 Ella Fitzgerald, indimenticata regina del jazz parlando di Lugano. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma ciò che all’inizio era una scommessa in cui credevano solo due giovani sognatori appassionati di jazz – Jacky Marti (oggi il Direttore Artistico) e Andreas Wyden (l’Organizzatore) – si è trasformato in un appuntamento imperdibile che da 37 edizioni ogni estate richiama in Piazza della Riforma a Lugano un numero sempre crescente di cultori della bella musica e semplici curiosi: l’Estival Jazz.
Nata dal desiderio di promuovere in Ticino l’amore per la musica jazz, questa manifestazione open air con accesso libero per tutti, si è rivelata fin da subito la formula vincente, e ancora oggi Estival (neologismo che unisce “festival” e “estate”), è l’unico concerto europeo che offre gratuitamente cultura, spettacolo e intrattenimento, favorendo l’aggregazione sociale all’insegna della grande musica. Ben presto l’offerta si è allargata fino a includere ogni genere musicale e iscrivendo nell’albo d’oro artisti provenienti da ogni parte del mondo.
Il premio alla carriera di Estival è stato assegnato negli anni ad alcuni tra i più importanti protagonisti della scena mondiale, tra i quali Dizzy Gillespie (il primo “grande” dell’edizione di esordio nel 1979), Tito Puente, Herbie Hancock, Chick Corea, Dave Brubeck, Wayne Shorter, Miriam Makeba, Solomon Burke, Al Jareau, Youssou n’Dour, solo per citarne alcuni. Quest’anno è stato premiato Chucho Valdés, grande pianista cubano che ha saputo rivoluzionare il Latin Jazz e che, con il gruppo degli Irakere da lui fondato, ha infiammato il pubblico di Estival.