Euro 2016, la beffa del primo posto

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di Luigi Losa

Vigilia di Italia – Irlanda (da non confondere con l’Irlanda del Nord che pure è presente agli Europei), partita che interessa soltanto per vedere se l’altra metà della nazionale di Conte è, come dice lui, tale e quale in quanto a qualità, bravura e impegno a quella che ha messo sotto il Belgio e la Svezia andando dritta agli ottavi di finale.

Ecco, il punto è questo: agli ottavi gli azzurri lunedì nel tardo pomeriggio incontreranno la Spagna e non la Croazia come previsto e come doveva essere, se l’interista Perisic non avesse battuto nella solita ‘zona Cesarini’ (a pochi minuti dalla fine per capirci come accade spesso e volentieri in questi europei) il portiere spagnolo De Gea con un diagonale dei suoi deviato dal monumento Piquè.

Insomma si ripete la finale di quattro anni fa anche se le ‘furie rosse’ appaiono meno invasate e assai invecchiate con innesti che non valgono certo i ‘pensionati’ campioni del mondo e d’Europa (per due volte consecutive).

Di certo l’Italia avrebbe preferito un altro avversario ma non è che con la Croazia si potesse dormire sonni tranquilli. Il tabellone, per un complicatissimo gioco di incroci nato al momento del sorteggio, ci vede nella parte cosiddetta ‘bassa’ ma piena di squadroni titolati e favoriti, dalla Spagna alla Germania, dalla Francia padrone di casa all’Inghilterra mentre dall’altra parte finiscono non poche formazioni outsider a cominciare dal Galles per continuare con Polonia, Svizzera, Croazia per l’appunto (tutte le qualificate sino a questo momento) e altre squadre che verranno fuori dalle quattro partite di oggi, mercoledì, che chiuderanno la fase a gironi. Oltre all’Italia ci saranno in campo il Belgio con la Svezia e poi Portogallo – Ungheria e Islanda – Austria, un girone dove può ancora succedere di tutto. Bisognerà poi vedere chi saranno le quattro migliori terze classificate che dovrebbero/potrebbero essere Slovacchia, Nord Irlanda, Turchia e una tutta da scoprire.

Insomma dopo 32 partite il quadro non è ancora definito e in fondo la suspance tiene vivo un po’ l’interesse per un torneo un poco moscetto da sua parte. Grandi match non se ne sono visti sin qui e nemmeno goleade.

Il che conferma che tutti stanno giocando al risparmio di energie visto che per arrivare sino alla finale (sette partite) ogni squadra non è nemmeno alla metà dell’opera.

Si deve tener conto poi che chi più chi meno ha giocatori che hanno nelle gambe e nella testa decine e decine di partite, non meno di cinquanta, tra campionati, coppe europee e nazionali, amichevoli più o meno di lusso, qualificazioni con le rispettive rappresentative. Ovvero gente che di ‘birra’ oramai ne ha pochina. E infatti si vede sul campo che si corre certo, ma poi si rifiata.

Insomma vediamo come si combinano gli ottavi di finale, poi una pausa di due giorni, giovedì e venerdì (anche per chi sta incollato alla tv) e quindi si ricomincia ed allora sì che viene il bello perché lì si vince o si torna a casa. Dove stanno già arrivando la Romania, la Russia. l’Ucraina, la Repubblica Ceca e la sfortunata Albania superata solo per differenza reti tra le papabili migliori terze dalla Turchia.

 

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