Il ruolo delle cooperative nella crescita dell’occupazione femminile.
“Fantasia al potere”. Sono parole pronunciate dalla senatrice Maria Pia Garavaglia figura di rilievo della vita politica italiana e della storia della DC. Una frase, “fantasia al potere”, che pronunciata negli anni ’70 da un esponente della DC, avrebbe “regalato” ai giornali titoloni da prima pagina. Oggi non stupisce più, il suo significato è molto diverso e richiama le difficoltà dei nostri tempi poiché gli amministratori, soprattutto quelli locali, sono sempre più chiamati ad uno sforzo di fantasia nel gestire le complessità sociali, le dinamiche della crisi e nello sfidare il gigante che prende il nome di burocrazia.
Maria Pia Garavaglia ha condotto il convegno organizzato dalla Fondazione Maria Paola Colombo Svevo, di cui è presidente, dedicato alla cooperazione e, in particolare, alle opportunità di lavoro che l’impresa sociale offre alle donne. Con lei, ospiti femminili di rilievo e di spicco del panorama politico sociale della Lombardia: Alessia Mosca deputata (e da pochi giorni mamma), Silvia Roggiani segretaria dell’on. Patrizia Toia (assente per un imprevisto impegno istituzionale), Paola Pessina, ex sindaco di Rho in rappresentanza della Fondazione Cariplo.
Oltre a riflettere sull’economia sociale, le relatrici hanno ricordato la figura di Maria Paola Colombo Svevo scomparsa nel 2010 che ha lasciato un segno nella storia politica e sociale lombarda ed italiana. Vice Sindaco di Monza, Assessore per le politiche sociali della Lombardia, senatrice, deputato Europeo, Maria Paola Colombo è stata anche l’ispiratrice dei “piani socio sanitari”, delle politiche sociali di collaborazione fra ente pubblico, cooperative, mondo del volontariato. “Ai tempi della Dc –precisa Garavaglia– non c’erano quote rosa, ma i movimenti femminili che erano vere e proprie scuole formative in grado di preparare futuri dirigenti politici”.
Di quote rose, invece, ha parlato l’on. Mosca dichiarando che “se la nuova legge elettorale in discussione lunedì non fisserà una quota per le donne, molte deputate non la voteranno”. Alessia Mosca ha inoltre parlato di organizzazione del lavoro attualmente poco adeguata all’esigenze delle famiglie e in particolare delle donne.
“Occorre puntare più sui risultati che sulle presenze orarie … il telelavoro va ripensato perché rischia di segregare la donna”.
In Europa e in Italia cresce il lavoro nelle cooperative e in particolare quello femminile. In Europa gli addetti “nella cooperazione –ha ricordato Silvia Roggiani – sono 4,5 milioni e in Italia l’impresa sociale dà lavoro a 180 mila persone. Nel Rapporto Sociale a cui ha lavorato Patrizia Toia, approvato dal Parlamento europeo di Strasburgo, si afferma che i diritti sociali sono diritti umani che attengono alla vita quotidiana delle persone. Nello stesso Rapporto si offre la possibilità ai lavoratori di rilevare aziende in crisi associandosi in cooperative. Per gli appalti pubblici dei Servizi Sociali, è previsto dal Rapporto che una quota di essi sia assegnata alle cooperative sociali”.
Quale futuro del welfare? Quale futuro dell’impresa sociale? A queste domande ha cercato di rispondere Paola Pessina della Fondazione Cariplo. “La Fondazione –ha spiegato Paola Pessina– si occupa di sostenere i progetti che riguardano l’ambiente, la ricerca scientifica, i servizi alla persona, l’arte, la cultura. Assistiamo ad una continua crescita di creatività in ambito sociale e la Fondazione Cariplo ha manifestato una particolare attenzione ai progetti dove la donna è protagonista. Il futuro? Sarà un welfare di comunità, di collaborazione fra pubblico, privato, imprese sociali e dovrà sempre più rispondere al bisogno di cura delle persone e delle famiglie. La grande questione è quella delle risorse, dei finanziamenti.”
L’appello conclusivo della Garavaglia ai partecipanti a questo convegno è sostenere il desiderio di reagire alla crisi, promuovere lo spirito positivo, incentivare la collaborazione. Del resto, lo spirito cooperativo si fonda proprio sulla solidarietà e il mutualismo, valori su cui si è realizzato il meglio della nostra repubblica.
Fabrizio Annaro