di Daniela Zanuso
“Spesso le cose più interessanti sono le più folli” F. Fellini
Nasce a Rimini il 20 gennaio del 1920. Fin dal liceo classico mostra una grande passione per il cinema e per il disegno, soprattutto sotto forma di vignette e caricature, tanto che inizia nel 1938, come vignettista alla “Domenica del Corriere”. In seguito si trasferisce a Roma con il pretesto di iscriversi a Giurisprudenza, ma in realtà, il suo è un grande desiderio di fuga dalla provincia oltre all’ambizione di diventare giornalista. Inizia una collaborazione con una rivista satirica il “Marc’Aurelio” come disegnatore satirico e creatore di rubriche che in poco tempo gli consentiranno di diventare una firma di successo.
Federico frequenta il mondo dell’avanspettacolo e della radio e conosce personaggi già famosi come Aldo Fabrizi, Erminio Macario e Marcello Marchesi. Grazie a loro inizia a scrivere copioni, battute per gli spettacoli e a collaborare a qualche film. Ma il suo esordio nel mondo dello spettacolo sarà attraverso la radio, una tappa importante della sua vita perché gli consentirà di conoscere Giulietta Masina, sua compagna di vita e di lavoro.
Il suo battesimo nel mondo del cinema avviene dopo l’incontro con Roberto Rossellini con il quale collabora alla sceneggiatura di alcuni dei suoi migliori film: Roma città aperta, Paisà. Alcuni anni dopo, la sua prima regia a fianco di Alberto Lattuada.
Il suo primo film “Lo sceicco bianco” è del 1952, l’ultimo, “La Voce della Luna” del 1990, in mezzo cinque Oscar (di cui uno alla carriera) e titoli immortali: i vitelloni, la strada, le notti di Cabiria, 8 e ½, la dolce vita, Amarcord.
Geniale, fantasioso, leggero, sentimentale e al tempo stesso graffiante, è stato uno dei registi più significativi della storia del cinema, maestro nel dare corpo ai sogni e consistenza a quell’ universo immaginario che lo ha reso unico ed inconfondibile.
Ha saputo raccontarci favole straordinarie e regalarci, con la sua satira sottile e il suo sguardo visionario e nostalgico, opere di una poesia unica.
Muore a Roma a causa di un ictus il 31 ottobre 1993.
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