Ford e la rivoluzione della catena di montaggio

ford1di Daniela Zanuso

“Chi ha paura degli insuccessi limita le sue attività. L’insuccesso è semplicemente un’opportunità per iniziare di nuovo, questa volta in modo più intelligente.” Henry Ford

Con gli strumenti a sua disposizione ha cambiato  la vita  di molte persone, rivoluzionato il settore industriale e introdotto un nuovo concetto: l’auto di massa.

Parliamo di Henry Ford, nato nel 1863 da genitori agricoltori  e che, appassionato di motori fin da giovane, iniziò a lavorare come semplice operaio fino a diventare proprietario della più grande fabbrica di automobili del mondo. Dimostrò, difatti, una grande abilità ed inventiva tanto che riuscì a costruire, nel tempo libero e da solo, un primo modello di automobile. Era il 1896 e Ford aveva 33 anni.

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Ford ripreso vicino alla Model T

Pochi anni dopo fondò la Ford Motor Company e, nel 1913, fu il primo ad introdurre la “catena di montaggio”, un sistema che consentiva di ridurre i tempi di assemblaggio di un’auto  ottimizzando la produttività e  riducendo di conseguenza i costi.

La Ford  divenne ben presto una fabbrica modello. Il successo di vendita e gli esorbitanti guadagni furono  tali che Henry Ford decise di aumentare   a 5 dollari al giorno, equivalenti a quasi 100  € di oggi, la paga dei suoi operai. Per un operaio, lavorare in Ford era non solo un vantaggio economico, ma un grande motivo di orgoglio.

La sua aspirazione fu  di costruire automobili a basso prezzo e che fossero, quindi, alla portata di tutti. Ci riuscì nel 1908 con l’introduzione della Model T .

Il suo contributo all’industria e all’economia fu tale che il termine fordismo è ancora oggi usato per indicare le forme di produzione industriale basate sull’utilizzo della catena di montaggio.  Nel tempo, la parola ha spesso assunto una connotazione negativa, legata al concetto di lavoro estremamente ripetitivo e altamente stressante. Chaplin riuscì abilmente ad esprimere questo concetto in alcune indimenticabili scene di Tempi moderni.

Ford morì il 7 aprile 1947, ma è ancora oggi considerato uno degli imprenditori più illuminati ed importanti d’America, un uomo che ha cambiato la storia dell’automobile  ed è riconosciuto per aver contribuito a costruire l’economia americana durante gli  anni più vulnerabili della nazione.

 

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