Chi l’avrebbe mai detto che la stranezza può essere interessante o un trampolino di lancio? Eppure, un premio Oscar per un personaggio particolare come ”Forrest Gump” è arrivato.
Il film è ambientato sul finire degli anni sessanta ed ha come protagonista un ragazzo con difficoltà cognitive, ma per questo non stupido.
“Certe volte le nostre capacità e risorse, non corrispondono sempre a ciò che la società ci chiede, ma possono definire opportunità” .Questi sono i pensieri che muovono le fantasie e la volontà di Forrest.
Sua madre lo stima e crede nelle sue potenzialità, fin da quando è bambino, tanto da essere disposta a qualsiasi sacrificio per lui, senza perdere mai la speranza. Forrest percepisce la realtà a modo suo, e, nonostante ciò, prende seriamente gli avvenimenti che la vita gli offre, affrontandoli con un grosso margine di successo.
Corre, corre, corre per scappare dalla derisione e riscattarsi; riesce ad essere vincente semplicemente essendo ed accettandosi per la persona che è.
Questo film trasmette un pensiero positivo circa la diversità, non da vedere come ostacolo ma come occasione che porta ad accogliere tutti i lati del proprio carattere ed a valorizzare meglio sé stessi. Non importa essere supereroi nella vita, ma è possibile trarre il meglio secondo le nostre possibilità per vivere più sereni: questa sembra essere la “morale” del film. Forrest, infatti, insegna che la semplicità e l’umiltà hanno un effetto positivo sulle persone che ci circondano: in tal modo lui non è mai solo e lascia una parte buona di sé in ogni circostanza e ad ogni persona che incontra sul proprio cammino.
Gianluca, dalla Redazione di Scacco Matto