Chi è più fortunato di me?

Chi è più fortunato di me? E’ una bella domanda, che forse raramente ci poniamo. Invece il Gruppo Teatrale Intesa ha pensato di sceglierlo come titolo del loro ultimo spettacolo andato in scena martedì 8 aprile al Teatro della Memoria di Milano. Un tuffo nel passato in molti sensi sia per la trama sia per l’ambiente: il Teatro della Memoria, sembra una fotografia del primo dopoguerra. Si trova a Milano in un cortile di una storico condominio  nei pressi di via Mac Mahon; per accedere alla sala  c’è uno scivolo, ampio, che conduce ad un cortile e di lì una sala che ricorda più un garage che un teatro. Le sedie sono quelle di una volta, muri e pavimenti lasciati come un tempo  appaiono i gelosi custodi dei copioni  e delle recite di famosi e grandi attori che son transiti da lì, da questo storico teatro. Un museo della recitazione che ricorda come eravamo, poveri, intraprendenti, pieni di fantasia. “Chi è più fortunato di me?” si immedesima perfettamente in questo clima: una commedia, ironica, semplice, un intreccio di equivoci che tengono incollato lo spettatore alla “poltrona”. Era l’Italia in cui mancava persino da mangiare e la miseria regnava nelle case. Una scenografia che fa da cornice allo spettacolo in cui Giovanni, interpretato da Paolo De Gregorio, per sfamare la famiglia accetta soldi  riconoscendo come figlia una baronessa, bisognosa di un papà indispensabile per celebrare le  nozze con un ricco marchese. Ma capita che la fortuna bussa alle porte, e come lo stesso Giovanni afferma i “milioni” sono attratti da altri milioni, “vivono in comunità”, odiano la solitudine non possono fermarsi là dove non ci sono, nelle tasche dei poveri. Hai mai visto “un milione” star da solo? I soldi cercano i soldi, soldo chiama soldo. E così per sfortunate circostanze a Giovanni sfugge una ricca e inaspettata eredità. Finale a sorpresa, da manuale … giuridico, un finale che esalta le scelte concrete, realistiche del viva il  meno peggio. Specchio di un’Italia che doveva risorgere con creatività, invettiva  e sacrificio. Partecipazione straordinaria di Claudio Batta, noto comico di Milano, nella parte del commissario, duro inflessibile, ligio al dovere. Spettacolo piacevole e divertente.

Fabrizio Annaro

intesa

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