FSE e Regioni italiane: nuovi obiettivi da errori passati

Image result for settimana europea delle regioni e delle cittàdi Francesca Fumagalli

La politica di Coesione consiste in investimenti finanziati dall’Unione Europea che mirano a ridurre le disparità regionali all’interno degli Stati Membri incidenti sulla crescita economica complessiva. Oltre un terzo delle risorse del bilancio comunitario sono destinate a tali progetti, di notevole importanza anche per il nostro Paese.

Le divergenze sociali, economiche e culturali tra il Nord e il Sud Italia rappresentano, infatti, un esempio da manuale del perché la politica di Coesione sia profondamente necessaria e di come i Fondi Strutturali Europei siano fondamentali nel superamento di tali discrepanze.

Il laboratorio partecipativo di Europartners “L’impatto dei FSE sulle Regioni italiane”, tenutosi a Bruxelles durante la Settimana Europea delle Regioni e delle Città dal 7 al 10 ottobre 2019, ha avuto lo scopo di affrontare proprio questa tematica, riunendo attorno allo stesso tavolo professionisti direttamente coinvolti nella politica regionale – rappresentanti della DG REGIO / EMPL, autorità regionali e tecnici del settore.

Il dibattito si è basato sui dati del D.E.E.P. (Drawing Elements for Effective Politics), strumento che, con l’uso di diversi indicatori specifici, assegna una classificazione all’area geografica analizzata. I dati raccolti sulla Penisola hanno portato alla conclusione che la maggior parte delle regioni italiane risultino in uno “stato di transizione“, a fronte di una situazione socioeconomica instabile. Ciò porta dunque a porsi le seguenti domande: “Che cosa ha funzionato positivamente finora? Quali cambiamenti dovrebbero verificarsi? Quali azioni dovrebbero essere perseguite in futuro? “

Una caratteristica virtuosa dell’attuazione dei progetti locali dei FSE in Italia è emersa dal dibattito essere la collaborazione su diversi livelli istituzionali: la maggior parte dei progetti finanziati dall’UE nella Penisola mostrano un piano olistico in cui il sistema pubblico e privato, insieme ad il settore terziario, collaborano alla costruzione di una sinergia prospera. Questo, in effetti, è un fattore chiave nel processo di co-progettazione del percorso della politica di Coesione: una profonda comprensione dei bisogni e delle risorse locali che si traduce in investimenti razionali a livello regionale.

Tuttavia, diversi esponenti del settore pubblico hanno sottolineato la crescente difficoltà nell’uso cumulativo dei fondi per investimenti di importanza sia europea che nazionale. In risposta a ciò, è stata suggerita un’indagine sullo strumento “EUInvest” e sul suo impegno nell’aiutare le realtà locali a superare la dipendenza dai fondi strutturali per le necessità ordinarie.

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La Toscana si è distinta tra le regioni rappresentate come esempio di un utilizzo socialmente proficuo dei FSE in quanto presenta sul suo territorio diverse iniziative impegnate nella generazione di occupazione, oltre che di semplice occupabilità. Infatti, attraverso progetti come “Giovani sì” o “Inclusione sociale”, la regione ha sviluppato diversi percorsi di formazione volti a introdurre nella forza lavoro giovani laureati, migranti e disabili fornendo loro abilità e competenze. Le regioni centro-meridionali vedono dunque la Toscana come modello nel perseguimento degli obiettivi futuri, in particolare l’accelerazione della macchina burocratica che ha, ad oggi, rallentato l’impiego dei Fondi Europei nel favoreggiamento dello sviluppo dei territori del Mezzogiorno.

In conclusione, il laboratorio è terminato con speranzose proposte di miglioramento, tra cui spicca l’introduzione di seminari di formazione per dotare i funzionari delle realtà regionali e comunali di conoscenze e facile accessibilità al superamento dei rallentamenti istituzionali. Inoltre, per un’inversione di tendenza rispetto all’Eurobarometro 2019, che colloca l’Italia come ultimo Paese europeo in termini di apprezzamento dei progetti finanziati dall’UE, è stato caldamente suggerito un percorso di comunicazione attraverso cui divulgare gli obiettivi raggiunti ad oggi dai Fondi Strutturali Europei e le prospettive future.

 

 

 

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